“La bellezza va liberata, non sottratta", il j’accuse di Gianfranco Pazienza.
"Anche quest’anno Baia San Felice resta chiusa. La bellezza va liberata, non sottratta". E’ il j’accuse lanciato, come già aveva fatto in passato, da Gianfranco Eugenio Pazienza, presidente del circolo Legambiente di San Giovanni Rotondo e ricercatore del CNR Ismar di Lesina. Anche per questa stagione estiva e turistica, infatti, ad uno dei luoghi più incredibili del Gargano sarebbe impossibile accedere per la chiusura del villaggio turistico lì situato. La spiaggia è stata anni fa data in concessione alla San Felice srl, la società napoletana di Francesca Cirillo, titolare dell’omonimo villaggio turistico, che resta chiuso anche nell’estate 2014 a causa – di "una diatriba legale all’interno della società per questioni ereditarie", come spiega il sindaco viestano Ersilia Nobile. Nati come latifondisti e di origine viestana, ma da tempo stabilitisi a Napoli, i Cirillo sono proprietari di una lunga serie di immobili e strutture ricettive nella città del Pizzomunno; mentre dalla seconda metà degli anni Duemila hanno in concessione la spiaggia di Baia San Felice, per oltre 20 anni gestita dai viestani. "Il Villaggio quest’anno è chiuso per decisione della proprietaria", fu la vaga spiegazione data nel 2012 dalla società: partenopea. "Non riaprono neanche quest’anno. Le sorelle che hanno ereditato la società sono alle prese con le loro beghe legali. Noi come Comune non possiamo far nulla, come si può imporre al titolare della proprietà privata se aprire o meno? Quello che conta è il passaggio demaniale, che va assicurato in ogni caso", conclude Nobile, invitando a rivolgersi per maggiori chiarimenti al dirigente del settore attività produttive, ieri però contattato invano. A metà agosto 20 13, dopo che la vicenda era finita sulle colonne dell’Attacco e in una nota del consigliere regionale Pino Lonigro (che si interrogava sull’opportunità di revocare la concessione della spiaggia), la società San Felice srl inviò una lettera di precisazioni, negando che "a seguito della mancata apertura della struttura turistica ‘Villaggio San Felice la spiaggia Baia San Felice sarebbe rimasta inaccessibile al pubblico" e che "la spiaggia all’attualità" fosse "raggiungibile esclusivamente via mare". "Affermazioni infondate", scrisse la società tramite i suoi legali, giacchè "la S. Felice S.r.l. seppur non abbia attivato la presente stagione turistica inerente le attività del Villaggio San Felice, si è preoccupata di assicurare, in sintonia con l’amministrazione comunale di Vieste, e tramite proprio personale in loco, l’apertura quotidiana del proprio ingresso principale, proprio al fine di consentire il diritto dei bagnati di raggiungere la spiaggia". Una versione che però non trova conferma nei racconti di quanti si sono recati presso la baia, sperando di potervi accedere e trovando invece i cancelli del villaggio sbarrati. "La battaglia per riaprire l’accesso a Baia San Felice deve diventare la discussione emblematica della fruizione sostenibile della costa garganica", afferma Pazienza. "Sul web è partita una proposta di mobilitazione spontanea. Io penso che sia matura la richiesta di pianificare la fruizione della nostra costa, con sentieri e aree parcheggio per lasciare le macchine in luoghi idonei e non sul ciglio della strada; un piano che affronti tutti i problemi della sicurezza, ovviamente, degli accessi al mare, delle falesie, dei problemi relativi all’erosione costiera aggravata dalle opere sbagliate. La fruizione del patrimonio costiero e ambientale del Gargano, chiuso per fare spazio agli ombrelloni, è un altro modo di vivere il mare. Lo dimostrano le centinaia di persone che percorrono il sentiero Baia delle Zagare – Vignanotica, oppure quelli che preferiscono le dune di sabbia di Lesina e Varano. lo proporrò a Legambiente, per il passaggio di "Goletta Verde", di sviluppare questi temi. Potremmo approfittare del passaggio di "Goletta Verde" per dare risalto mediatico alla manifestazione". La questione fu sollevata invano negli scorsi anni con un’interrogazione anche dal Pd viestano, come ricorda la segretaria Federica Castagnetti: "La popolazione si chiede come mai questa situazione di incertezza perduri. O si accede tramite il campeggio, cosa impossibile quando i cancelli sono chiusi, o lo si fa con un percorso assolutamente non praticabile e consigliabile. 0, infine, si arriva da mare".
Lucia Piemontese
l’attacco