Le falesie vanno messe subito in sicurezza.
"Salve" tutte le concessioni demaniali (ne sono una quindicina circa). Da osservare "solo" una serie di prescrizioni, tra le quali ‘là più importante è quella relativa alla fascia di protezione di dieci metri.
A Mattinata dopo il sopralluogo di ieri l’altro, si respira aria di soddisfazione in merito alla revisione della ordinanza generale della Capitaneria di Porto. Per chioschi e lidi balneari del tratto di costa fino a Vignanotica, la stagione estiva 2014 non sarebbe più a rischio. Il responso del sopralluogo -bene augurante per gli operatori turistici locali- rimanda questo. Il tavolo tecnico sullo "stato di rischio delle falesie del territorio di Mattinata" si è ritrovato alle ore 15 del 25 giugno a Palazzo Barretta, sede municipale. Oltre al sindaco Michele Prencipe, al vice Angelo Perna e all’assessore Raffaele D’Apolito (presente anche Mimmo Trotta, ufficio tecnico), c’erano i geologici messi a disposizione dall’ente Parco (Pecorelli, Impagnatiello e Biscotti), Antonio Di Santo autorità di Bacino della Puglia, Lucia Di Lauro dirigente Regione Puglia; Stefano Rotolo Capitaneria di Porto di Manfredonia, Aldo Giambattista servizio protezione civile Regione e due tecnici di parte per conto di alcuni concessionari (Biagio Ciuffreda e Donato di Bari). Evasa la prima fase di analisi a tavolino delle situazioni, i convenuti si sono poi spostati -per il programmato sopralluogo- presso Mattinatella, Baia delle Zagare e Vignanotica i luoghi "incriminati”. Al termine il ritorno -sempre presso la sede municipale- per la valutazione finale. Oltre alla scontata azione di bonifica (e successivo monitoraggio continuo) delle pareti delle falesie dai massi e dai materiali terrosi in bilico; la novità emersa e quella riguardante a richiesta -da parte del tavolo- di una fascia di protezione e di interdizione dai piedi delle falesie di almeno 10 metri. Almeno per l’immediato ovvero per la presente stagione estiva. Motivo? Privilegiare la sicurezza in attesa degli interventi strutturali, di là da venire. Le prescrizioni – ritenute osservabili- avvierebbero il caso -secondo gli amministratori- verso una rapida soluzione. Sindaco e giunta ritengono inoltre di aver fatto tutto quello che si poteva e si doveva fare per aiutare – almeno per il momento- un comparto in forte difficoltà. Salvato il salvabile, insomma. Per il sindaco Michele Prencipe il "caso falesie" si è rivelato una sorta di “battesimo di fuoco". Lo ha dovuto affrontare un secondo dopo aver messo piede a Palazzo di Città grazie alla vittoria elettorale. Prencipe ha subito varato l’ordinanza di divieto, installato la necessaria tabellonistica monitoria e nel contempo acquisito studi e perizie da parte di tutti i concessionari mettendoli a disposizione dell’Autorità di Bacino e di tutte le parti interessate.
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