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Economia/ Da oggi balza al 26% la pressione fìscale sulle rendite finanziarie

Era stata annunciata, come una misura di re­distribuzione fiscale. E scatta da oggi l’aumento della tas­sazione sulle rendite finanziarie dal 20 al 26%. Voluta dal governo di Matteo Renzi in effetti serve a finanziare la spesa prevista dal decreto Irpef per il bonus di 80 euro che da maggio è previsto nelle buste paga dei lavoratori dipendenti che dichiarano meno di 26mila euro.

 Si tratta del secondo rincaro in poco meno di due anni (con il governo Monti l’aliquota era già salita dal 12,5% al 20% dal l gennaio 2012) che, ha sot­tolineato più volte l’esecutivo, ci porta in linea con l’Europa sulla tassazione del risparmio gestito. Aumento che comun­que non riguarda i risparmiatori che hanno investito in titoli pubblici che rimangono al 12,5 %. C’è tempo comunque ancora fino al 30 settembre per scegliere giornata per «affrancare» il capital gain al 30 giugno. Ecco una sintesi delle nuove norme.
A CHI AUMENTA L’AUQUOTA – La tassazione passa dal 20 al 26 % per i redditi da capitale (dividendi, cedole e interessi di conti correnti, depositi bancari e postali). La misura è au­tomatica, e valida anche per i redditi derivanti. da obbli­gazioni, titoli simili e cambiali finanziarie, maturati a partire da oggi, indipendentemente dalla data di emissione dei titoli. Da oggi, come precisato dall’Agenzia delle Entrate, l’aliquota di tassazione passa al 26 % anche per i redditi diversi di natura finanziaria, con esclusione delle plusvalenze relative a par­tecipazioni qualificate).
RISPARMIO GESTITO – Anche per il risparmio gestito (fon­di comuni, gestioni patrimoniali) il passaggio è automatico e sarà il gestore a calcolare quanta parte dei guadagni è ma­turata con la vecchia aliquota e quanta dopo il rincaro. La tassazione al 26% sarà applicata a tutti gli strumenti soggetti al rincaro.
NON CAMBIA PER I TITOLI DI STATO – Resta al 12,5% l’aliquota sui titoli pubblici (come titoli del debito pubblico, Boc, Bor, Bop, buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti) e titoli equiparati, emessi da organismi internazionali, nonchè per le obbligazioni emesse da Stati esteri white list e da loro enti territoriali. Per questi ultimi, l’aliquota di tassazione passa dal 20% al 12,5%.

 

 

 

 

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