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Università di Bari/ Medicina, riammessi duemila studenti

Oltre duemila studenti che hanno partecipato ai test di ammissione per Medicina nell’aprile scorso potranno iscriversi in sovrannumero.

 

È quanto è stato deciso dal Tar del Lazio che ha accolto l’istanza cautelare, disponendo ai ricorrenti l’immatricolazione con riserva e in sovrannumero e la frequenza delle lezioni negli atenei di Bari, Tor Vergata, Napoli e Salerno. All’origine del maxi ricorso collettivo intentato dall’Udu (Unione degli universitari) l’associazione studentesca rappresentata dai legali Michele Bonetti e Santi Delia, e per il quale ieri sono state emesse le prime 15 ordinanze (corrispondenti a circa 2mila studenti), c’era stato proprio il caso Bari: l’8 aprile si presentano tra i banchi 3.028 candidati, distribuiti in 35 aule. In una di queste aule, precisamente la 3 dell’ex facoltà di Economia, al momento dell’apertura degli scatoloni contenenti i plichi, ne viene trovato uno manomesso. All’interno manca un plico. Scatta subito la denuncia: l’Ateneo contatta il Ministero chiedendo come procedere. Da Roma arriva l’ok alla prova.
Ma gli studenti, i primi sono stati proprio quelli presenti a Economia, decidono di unirsi e di segnalare quanto è accaduto non solo a Economia ma in tante aule dei diversi dipartimenti: dall’uso di cellulari al mancato «anonimato» su alcune buste dei candidati che erano riconoscibili. A distanza di poche settimane parte il ricorso pilota, sottoscritto da 16 studenti che erano presenti nell’aula 3 di Economia. A loro se ne uniscono altri 700 da Bari e oltre 3mila da tutta Italia. «Oggi è un grande giornata piena di sole per gli studenti italiani – commenta Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari – il Tar ha dichiarato che il concorso di medicina 2014/15 è illegittimo, e ha stabilito l’ammissione in sovrannumero di tutti i ricorrenti. Oggi abbiamo fatto entrare più di 2000 ricorrenti provenienti da Bari, Tor Vergata, Napoli, Salerno e tante altre parti d’Italia. Serve altro per dimostrare l’inefficacia di questo metodo di selezione degli studenti? Abbiamo fin da subito criticato tale sistema, e raccogliamo i frutti di tanti anni di proteste e denunce. Oggi – conclude Scuccimarra – si è chiusa un’epoca, caratterizzata dal numero chiuso, ed è necessario aprire una nuova fase dell’università italiana che elimini i test d’ingresso».
Il Tar ha fissato l’udienza per entrare nel merito della vicenda il 7 maggio del 2015. Nel frattempo gli studenti ricorrenti potranno frequentare le lezioni. Ora l’Università di Bari si trova ad affrontare un problema non di poco conto. Gli spazi all’interno dell’ex facoltà di Medicina sono ridotti, tanto che già per quest’anno era stato predisposto un numero inferiore di iscritti. «Voglio prima leggere la sentenza – spiega il rettore Antonio Uricchio – e poi mi sentirò con il Ministero per capire se presenteranno ricorso al Consiglio di Stato. Noi comunque dobbiamo capire quanti saranno gli studenti in sovrannumero e dovremo pensare a delle soluzioni di tipo organizzativo, come ad esempio la duplicazione di alcuni corsi. Al momento non sappiamo ancora come comportarci».