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Vico/ Eutanasia di un paese

Non è stato facile stare dietro gli ultimi avvenimenti del paesello, ma alla fine possiamo tirare le somme. La triste vicenda delle condizioni igieniche del paese e del litorale, l’oscuro e silenzioso cammino del Piano Urbanistico Generale, l’originale cartellone di quella che fu l’Estate Teatrale Vichese, la richiesta di dimissioni dell’assessore all’igiene cittadina Silvio Matano, il comizio estivo del sindaco Michele Sementino, sono la certificazione di un paese che si avvia verso l’eutanasia per insignificanza. Tutto questo è il frutto marcio del consociativismo, furbesco e vuoto e della pentammucchiata che, salutato il primo anno di attesa, mostra il vero volto di quel patto scellerato dei “ partiti consolidati “. Consolidati in che cosa? Consolidati e decisi a far morire questo paese.
Pablo Neruda quando ha scritto “ Lentamente muore “ avrà sicuramente pensato a Vico del Gargano: “…lentamente muore chi non rovescia un tavolo…chi rinuncia ad inseguire un sogno.”
Il consociativismo non ha mai portato nulla di buono; il carnefice si mimetizza con la vittima; le vittorie (nessuna) sono figlie di tutti, le sconfitte (tante) di nessuno; come è difficile, diciamo pure impossibile, trovare un responsabile dell’ inguacchio. Pronto a genuflettersi di fronte ad amici e familiari, pronto alla voce grossa e grossolana nei confronti degli interessi generali. “A chi non sta bene questo stato di cose può cambiare paese.” Questa è stata la risposta data ad un cittadino che protestava per il sudiciume di strade e marciapiedi, da uno di quei famosi firmatari dell’accordo.  Ad eccezione dell’imbrattamento del paese questi pericolosi amministratori null’altro hanno fatto. Il vero pericolo è l’assuefazione dei cittadini al peggio. Assuefatti al nulla non reagiscono più: non esiste più una politica, non esiste dibattito, non c’è confronto. Quei pochi che restano sono divisi se vestire i panni di ruffiani e collaborazionisti, oppure tacere per quieto vivere. Ad oggi la comunicazione dell’arch. Troso, inviata ad una ventina di autorità, non ha prodotto nessun effetto. Anzi il dato della raccolta differenziata registra un ulteriore arretramento, tanto che nel mese di giugno appena trascorso si è avuto uno striminzito 9%, per eccesso. La Regione Puglia prepara una ulteriore penalizzazione che sarà pagata dalle tasche di ignari cittadini.
Per anni e decenni l’Estate Teatrale Vichese ha rappresentato uno degli attrattori più qualificati del territorio. Vico del Gargano sedeva al posto d’onore al tavolo del Teatro Pubblico Pugliese, portando in scena nomi prestigiosi del panorama teatrale nazionale, fino a mettere in cartellone il nome di Dario Fo, premio Nobel. Appuntamento mancato solo per l’intervento del medico curante, che sconsigliò al maestro di evitare un lungo viaggio a causa delle non buone condizioni di salute.
Il Consiglio comunale, convocato alle quattro del pomeriggio, l’ora della siesta e la controra, licenzia in seconda lettura il Piano Urbanistico Generale, senza una parola sull’uso sostanzialmente privato dello strumento urbanistico. Si aspetta ora quella “ severa verifica di compatibilità “ annunciata dal vice Presidente della Regione Puglia e Assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente. Il comizio del Sindaco non ha portato una parola di novità. Bastava leggere la lettera di commiato di Luigi Damiani, datata 28 aprile 2012 e risparmiarci un’ora di tedio.
I Consiglieri di opposizione Nicola de Majo, Marco D’Attoli, Francesco delli Muti, in un pubblico documento si domandano:” Quando ci sarà la presa di coscienza da parte degli attuali amministratori comunali della propria incapacità di fare il bene del paese e subentrerà la saggia decisione responsabile di dare le dimissioni?”
Risposta incerta. Di una cosa possiamo essere certi, che li troveremo presenti alla prossima processione, quella di San Rocco, il santo degli appestati.

Michele Angelicchio