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Elena Gentile attacca Emiliano, “il PD non è un albergo”

"Questo è il primo confronto pubblico che il Pd promuove che porterà alle primarie per le regionali". Così Luigi Presutto, coordinatore Pd ha aperto il convegno "I Democratici per il futuro dell’Italia" con la partecipazione di Dino Marino, Elena Gentile e Pippo Civati.  "Ci aspettavamo che Emiliano potesse essere il punto di riferimento in giunta per la riapertura del dialogo sul futuro della nostra città e, invece, per tutta risposta il sindaco continua a ribadire che la sua maggioranza è autosufficiente. Miglio non ha mai voluto dialogare con noi preferendo gli inciuci che hanno portato Marianna Bocola alla presidenza del Consiglio. È in questo clima che ho maturato l’idea di presentare ricorso al TAR sullo svolgimento delle elezioni amministrative. Sarà la magistratura a dire se Miglio ha vinto le elezioni legalmente", ha affermato il consigliere regionale Marino.
Dopo un excursus sulle questioni nazionali e internazionali, l’europarlamentare Elena Gentile si è soffermata sulle questioni locali: "A Michele Emiliano diciamo che questo partito non è un albergo: non si può entrare e uscire a piacimento come è successo a San Severo. Dino Marino ha fatto tutto ciò che un dirigente di partito avrebbe dovuto fare, indicando la strada delle primarie, partecipandovi, riconoscendo la sconfitta alle amministrative e proponendo l’appoggio della coalizione di centrosinistra a Miglio. Gli è stata sbattuta la porta in faccia. Siamo reduci da dieci anni bellissimi di governo della Regione Puglia. Dobbiamo far capire ad Emiliano che il centrosinistra ha un perimetro e una sua storia. Possiamo scontrarci, discutere nelle primarie, ma non possiamo dare il la ad accordi abnormi. Dobbiamo recuperare l’attenzione alle questioni sociali ". Sulla stessa lunghezza d’onda Pippo Civati: "Primarie, confronto, dialogo ma niente inciuci. Il centrodestra è un’altra cosa. La nostra visione dei processi di sviluppo, la nostra attenzione alle emergenze sociali vanno in direzione diametralmente opposta. E noi abbiamo il dovere di non dimenticare la nostra storia e il nostro percorso