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Reporter della Tua Città/ Vieste vista dal Trentino

Un dono della natura, ma molte cose vanno riviste.

 

Bella, davvero bella. Vieste, prodigio di natura e storia La fre­quento da circa 10 anni per vacanza. Regala suggestioni e scenografie da godere tutto l’anno e architetture di interesse scientifico e antropologico da scoprire. Meriterebbe il riconoscimento e la protezione Unesco, (ma la pavimentazione è da dimenticare). Attira milioni di visitatori e vacanzieri ogni estate: la principale risorsa economica di un sistema che stenta però a fare del turismo traino per agricoltura e artigianato, cultura e comunità. E ad offrire a chi viene e a chi ci vive i servizi che meriterebbe, in un orizzonte volto a scongiurare i rischi del villaggio-vacanze. Quanto l’introito del Comune da questo straordi­nario flusso turistico? Eppure i servizi pubblici troppo spesso non sono esattamente all’altezza. E troppe macchie di sudicio e plastica fanno capolino qui e là. Può un ufficio postale strutturato per poche migliaia di abitanti soddisfare i bisogni di milioni di presenze? Può ritenersi adeguato ai bisogni il presidio sanitario esistente? E’ soddisfacente il trasporto pubblico col capoluogo? Ad una visione moderna ed efficace del governo locale non può sfuggire poi la necessità di liberare il centro dal traffico privato inessenziale. Favorirebbe la vivibilità, i commerci, le relazioni, il riposo/vacanza. Naturalmente accompagnato da adeguato trasporto pubblico. Pensate ancora che meraviglia una pista ciclabile lungo la riviera nord e quella sud; un arricchimento notevole dell’offerta turistica (nel Trentino le piste ciclabili sono un punto di forza per il turismo e per il benessere delle persone). Il lungomare Mattei potrebbe essere un fiore all’occhiello; oggi è pista per scor­ribande di moto e auto; anche con poco rispetto delle stesse strisce pedonali e seri rischi per i pedoni che l’attraversano. Quante macchine in meno in città e quante persone in più nel centro storico? Quanta aria più pulita? Già, perché un sistema socio-economico così non dovrebbe rinunciare a porsi il problema di quale contributo dare per una diversa mobilità, per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. La natura ci dona queste meraviglie e questa ricchezza riconosciamo ad essa qualche diritto. E perciò a che punto è una profonda politica e pratica di riduzione dei rifiuti e raccolta differenziata? Si avvertono i pericoli per la salute pubblica del proliferare di antenne in città? Sono indagate tutte le opportunità del turismo ambientale e naturalistico? Alla discussione pubblica locale non può sfuggire la centralità di queste problematiche, così come quelle relative alla valorizzazione del no­tevole patrimonio storico e archeologico della città: Del resto è ab­bastanza ovvio che dalla riflessione su questi argomenti passa anche la creazione di quelle condizioni necessarie per sostenere 1a cosiddetta destagionalizzazione fondamentale vista pure la riduzione delle stagioni estive e non solo in ragione della crisi.

Francesco Pugliese
scrittore e docente – Rovereto –