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Vieste/ Alle Guardie Forestali la licenza di uccidere (gli animali vaganti) (2)

L’animalista Giancarlo Grandi dell’Anpana, ricorda che l’uccisione e un reato penale. Pronto il ricorso al Tar. «E’ facile colpire le povere bestie, più difficile punire gli allevatori».

 

«Una ordinanza che dimostra che è molto più facile colpire gli animali perché non si ha, in realtà, il coraggio di affronta­re gli allevatori». Giancarlo Grandi, delegato dell’Anpana la sezione di Vieste dell’associazione animali­sta, non usa mezzi termini per commentare, l’ordinanza emessa dal prefetto di Foggia sull’abbatti­mento di animali vaganti e peri­colosi» nel territorio del comune garganico. «Le punizioni – prosegue l’animalista – devono subirle chi commette i crimini e chi non rispetta le regole. Non servono pu­nizioni trasversali. Questa ordi­nanza ha anche un messaggio diseducativo perché a pagare non è chi non segue la legge, ma gli ani­mali». L’Anpana di Vieste ha già dato mandato al suo ufficio legale di fa­re ricorso al Tar, il Tribunale am­ministrativo regiomale per annullare l’ordinanza «La protesta -dice ancora Grandi – parte da noi ma sta raggiungendo tutte le associazioni animaliste in Italia perché quanto accaduto è assurdo. E non è una giustificazione dire che, tanto si tratta di animali che vanno al ma­cello». «Il maltrattamento e l’ucci­sione degli animali è un reato che viene punito con il codice penale. Il problema non si risolve abbattendo gli animali che sconfinano. E poi – conclude Grandi – lo sanno i viestani che i costi per lo smaltimento di questi animali uccisi sa­ranno molto cari e, soprattutto, sa­ranno a carico di noi cittadini?»