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Vieste/ Alle Guardie Forestali la licenza di uccidere (gli animali vaganti) (4)

2010: il nostro appello al Prefetto dopo la tragica morte di Mario Cariglia causata da un animale vagante.

 

Eccellenza Sig. Prefetto,

ci permettiamo di tirarLa per la giacca affinchè Lei possa rivolgere la Sua attenzione a questo angolo di Gargano, non per godere dei nostri panorami che, sappiamo persuaderLa parecchio, ma per condividere con la nostra comunità l’amarezza e la riflessione su quello che ha assunto i contorni di un dramma annunciato, confezionato non nel “se accadesse” ma nel “dove” e “quando” sarebbe accaduto. Ed in effetti, come volevasi dimostrare, è accaduto.
Un viestano pulito, umile, gran padre di famiglia è venuto a mancare per quella che le cronache hanno definito “banale” incidente stradale. L’impatto con un cavallo “allo stato brado” lunga la strada che collega Peschici a Vieste. Non ce la fatta Mario Cariglia, l’altro giorno ci ha lasciato. Un funesto remake di analoghi tragici incidenti già avvenuti su quella stessa strada e con le stesse modalità solo qualche anno addietro. Il tutto a testimonianza di una piaga, quella degli animali da pascolo incustoditi e vaganti, che miete e potrà ancora mietere tante altre vittime se non si interviene come si sarebbe dovuto già fare da tempo. Soprattutto quando allarmi e segnalazioni non sono mancati.

Eccellenza,
è vero che l’Italia è il paese dei 160.000 bidelli scolastici e dei soli 112.000 carabinieri, è vero che è il paese dove se inveisci contro un uomo chiamandolo “cane” non rischi nulla, ma se chiami una donna “cagna” rischi una condanna. Dove un Tar smentisce un altro Tar. Un paese dove un sindaco deve “pensare” dalle scuole alla criminalità passando dalla sanità ai rifiuti. E’ vero che siamo un paese che non arresta chi lancia bombe. E’ vero che la modernizzazione è la più prolifica e meno controllata “linea di produzione” di rifiuti e di essere umani di scarto e soprattutto che una partita ideologica più grande si sta giocando sulla “universalità” dei diritti visti come “pretese”, dimenticando come amava declamare Moliere che un buon diritto ha bisogno di aiuto.

Eccellenza è vero tutto!
E’ lecito chiedersi, e chiederLe, nonostante tutto, perché per un problema di cui si conosce dimensione e allarme e forse anche qualche nome non si interviene? Come mai si persiste a far finta di non vedere, di non sapere, di non sentire e ora anche di “pazienza, c’è scappato il morto!”. Non sono questi casi da allarme sociale, da Stato che non c’è o che si rifiuta di arrivare in certe contrade del Gargano delle masserie? Possibile che solo il comune cittadino che ha appena evitato lo schianto con una mucca debba chiedersi “ma perché non appurano a chi appartengono questi animali? Se li vedo io, perché non li vedono pure loro!”.

Eccellenza,
ci aiuti, la “Città Gargano” fa fatica a comprendere come sia possibile che ci siano animali incustoditi (ergo non custoditi da un irresponsabile) vaganti allo stato brado su strade così trafficate, specie nel periodo estivo; fa fatica a comprendere come non si riesca a identificare i loro irresponsabili proprietari, come non si riesca a disciplinare il pascolo, soprattutto ora il prezzo di vite pagato comincia ad essere troppo alto.

Ci aiuti, quando il diritto non è la forza, è il male.

ninì delli Santi