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Verso le elezioni PROVINCIALI – A Foggia il clima è rovente

Colpa non solo delle alte temperature, piuttosto dell’ennesima campagna elettorale che si staglia alle porte. Quella per la Provincia di Foggia. Che si lega a doppio filo ad un’altra, altrettanto imminente, per la presidenza della Regione Puglia, già avviata con le primarie. La normativa voluta dal Governo, che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, prevede la candidatura alla presidenza di Palazzo Dogana di sindaci o ex consiglieri provinciali che, il prossimo 28 settembre, saranno votati dagli amministratori dei 61 comuni di Capitanata col cosiddetto "voto ponderato": a comune più grande corrisponde voto più pesante, e viceversa.
Va da sé che la partita, delicatissima e strategica per gli equilibri politici e la gestione dei prossimi anni, si giocherà tutta nella pentapoli. Foggia in primis, i cui voti varrebbero 23 volte quelli di un piccolo comune. La campagna elettorale è partita da tempo. I candidati presidenti dovranno portare a corredo il sostegno di almeno il 15% degli amministratori di Capitanata. Roba non da poco.
Assunta l’indisponibilità dell’ultimo presidente, Pepe, a ricandidarsi (d’altronde che il notaio avesse chiuso con la politica attiva è notorio dalle ultime battute di mandato, nel 2013), al momento sono due i candidati intenzionati a giocarsi la fascia di presidente. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, e di quello di San Severo, Francesco Miglio. Centrodestra contro centrosinistra. Capoluogo contro tavoliere.
Ma non è questa la (vera) partita. Piuttosto quello che si sta giocando all’interno dei loro stessi partiti di riferimento (espressione che per Miglio è una forzatura, essendo stato espulso dal PD nei mesi addietro). Tanto Landella quanto il primo cittadino di San Severo, infatti, sono nomi che spaccano, politicamente parlando. Dividono. Per le motivazioni più disparate, legate soprattutto alle prossime regionali.