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Regione/ Visita prenotata in farmacia scatta il ticket di due euro

Pentassuglia: «Ma presto addio ricette cartacee, farà tutto il medico di base». E nei pronto soccorso +35% dì accessi. I manager Asl dovranno verificarle e ripulirle.

 

La Regione corre ai ripari dopo che si è sollevato il polverone sulla vicenda del ticket da 2 euro che pagherà, a partire da domani, chi vorrà prenotare una visita speciali­stica in farmacia e non tramite Cup. Il provvedimento, sottoscritto dall’allo­ra assessore alla Sanità Elena Gentile con le federazioni dei farmacisti, si rese necessario per far fronte alla carenza dei Cup (i Centri unici di prenotazione) in alcuni territori. Mol­ti, insomma, i cittadini pugliesi che hanno fatto ricorso alla prenotazione della visita prescritta dal medico di base tramite la farmacia, un servizio che però costa (e nell’accordo fu previsto che tale costo per le farmacie che offrissero il servizio fosse di 2 euro). Di qui la nuova mini-stangata in vi­gore da domani. Il nuovo titolare della Sanità, Do­nato Pentassuglia, viste le polemi­che sollevate da più parti (centro­destra, ma anche Pd) ha così deciso di prendere in mano la situazione. «Sto già studiando con i medici di base il progetto di dematerializzazione delle ricette; domani – annuncia – valuterò con la Fimmg pregi e difetti del nuovo software che consentirà a tutti i me­dici di base di registrare direttamente .nel sistema tutte le prescrizioni e contestualmente di prenotare la visita direttamente dallo studio». Spariran­no presto le ricette cartacee, dunque, e con loro i costi che le farmacie-devono sostenere per sopperire al lavoro dei Cup. Nel frattempo, la nuova imposizio­ne da 2 euro scatterà per tutti coloro che non si rivolgeranno al Cup. «Cer­cheremo di accelerare i tempi non solo sul sistema intranet, predisposto da Innovapuglia, ma anche sull’avvio degli studi medici associati e sulla verifica delle liste d’attesa, che si in­crocia con la appropriatezza delle pre­scrizioni. Cercheremo di estrapolare dalle liste chi ha effettive urgenze da chi ha programmato controlli di routine, ripulendo le liste e allineando il sistema tra le singole Asl. Ai manager Asl – aggiunge Pentassuglia – ho dato un imput chiaro; dal 10 settembre si lavora senza sosta sia sulle nuove assunzioni sia sulla verifica delle liste d’attesa, con numeri chiari e certi che ci consentano di riallineare il sistema: si possono anticipare alcune presta­zioni nei reparti meno vicini al pa­ziente che ne ha fatto richiesta o assegnare priorità diverse, visto che in alcuni casi i recall telefonici hanno registrato la disdetta da parte dei richiedenti». Avviando, poi, il sistema integrato tra Asl e medici di base sulle richieste di visite" specialistiche, già sperimentato dallo agosto per le urgenze del 118, sarà possibile assegnare i pazienti nei reparti disponibili evi­tando i sovraffollamenti e gli ingorghi delle attese. L’allarme per la tenuta del servizio sanitario resta alto: nello scorso ago­sto, spiega Pentassuglia, si è regi­strato il picco più alto degli ultimi anni nelle richieste di accesso al pron­to soccorso: + 30-35% di accessi nei reparti di emergenza-urgenza puglie­si. «Di certo non si è trattato sempre di urgenze, un approfondimento va fatto al più presto per evitare di ingolfare il servizio».