Menu Chiudi

Da Lecce, monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio scrive ai Peschiciani

Cari miei concittadini,

 

nella precedente tragedia del disastroso incendio del luglio 2007 ero con voi, ero non solo il vostro concittadino ma anche il vostro vescovo e ho vissuto quelle tremende giornate soffrendo e sperando con voi.
Ricorderete quella memorabile processione penitenziale con la quale abbiamo portato sui luoghi del disastro, come la Chiesa della Madonna di Loreto, la statua del nostro Patrono, Sant’Elia Profeta.
Per una casuale coincidenza mi sono trovato a Peschici, in una delle mie brevi puntate, anche venerdì 5 e sabato 6 , spettatore inerte e impotente a fronte della tempesta di acque e della conseguente alluvione che ha cancellato, per ora, la geografia della nostra stupenda spiaggia e del piano di Peschici con la massacrante distruzione di ciò che l’operosità, l’ingegno e l’intuizione di tanti aveva creato nelle strutture di accoglienza e nelle varie forme di ospitalità che hanno attirato negli ultimi 50 anni masse di turisti da tutte le regioni italiane e dai paesi europei ed anche extraeuropei.
Quale triste spettacolo vedere anche i nostri uliveti e le tante coltivazioni che danno a molti il pane quotidiano, sommersi e distrutti dall’acqua e dal fango!
Un impegno urgente che chiedeva la mia insostituibile presenza a Lecce nel pomeriggio del sabato, mi ha fatto affrontare un viaggio rischioso con un serio guasto alla macchina che mi ha lasciato sull’autostrada. Ma la Provvidenza ha mandato l’Angelo Custode e così sono riuscito ad arrivare a Lecce in serata.
Questo mio scritto non ha alcuna pretesa. Vuole dirvi che soffro con voi e sono con voi. So che anche da questa tragedia uscirete e riprenderete il cammino con quella testardaggine che in ore buie fa intravvedere il barlumi di luce e di speranza.
Leggo e sento che le istituzioni, almeno in questa tragedia, si sono rese vicine e si impegneranno a garantirvi, a differenza della tragedia dell’incendio, il sostegno e l’aiuto concreto perché possiate riprendere e ricostruire la bellezza del nostro Paese che Dio ci ha affidato e consegnato.
Posso assicurarvi che non manca presso le istituzioni regionali e nazionali il mio intervento e la mia voce. La vostra sofferenza è anche la mia. Non posso non sostenere la dura battaglia che, con coraggio e decisione, state combattendo.
Il Santo Profeta Elia a cui va la mia preghiera per tutti voi sarà il vostro avvocato e il vostro sostegno presso Dio.
Il Signore vi benedica e vi doni forza e coraggio. Vi abbraccio tutti

Domenico Umberto D’Ambrosio
Peschiciano
Arcivescovo di Lecce