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Gino Lisa/ Porreca: “Rinominiamolo Aeroporto del Gargano

La proposta del presidente della Camera di commercio.

 

Il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca ritiene che l’occasione sia “propizia” per avanzare una proposta: “Rinominare il Gino Lisa ‘Aeroporto del Gargano‘, con ciò, da un lato, attribuendo attenzione e rispetto per un territorio, che vive un momento molto critico, dall’altro, esprimendo nel nome la principale vocazione dello scalo: servizio ai flussi turistici in arrivo”.

Per il presidente della Camera di commercio la sfida è appena cominciata: “L ‘invito a tutti è di non delegittimare a priori il progetto, con ciò indebolendolo e facendolo fallire ancor prima di partire. Sarebbe un’operazione autolesionista. Allo stesso tempo va riconosciuto che non è possibile esprimere alcun tipo di valutazione circa la validità, l’affidabilità e le prospettive del progetto e circa la coerenza dello stesso con l’obiettivo di sviluppo dello scalo foggiano, trattandosi di una società start up senza storia e referenze. Il giudizio non può che essere sospeso”.

 “E d’altro canto – prosegue Porreca – la responsabilità di valutare i requisiti di solidità della compagnia e la validità della proposta ricadono su Enac e Adp, che presumiamo abbiano fatto indagini adeguate in merito. Esprimiamo, semmai, qualche riserva circa la programmazione di voli non giornaliera inidonea a stimolare e fidelizzare adeguatamente la domanda, promuovendo labitudine a volare da e per Foggia. Ma questo attiene alla libera scelta della compagnia”.
In ogni caso – conclude -, a scanso di equivoci, è opportuno fin d’ora chiarire che, trattandosi di una nuova compagnia start up e persistendo i limiti infrastrutturali (pista corta), che non consentono di operare voli efficienti e dalle prospettive stabili, nessuno potrà considerare i risultati di questa limitata operazione come base per valutare il potenziale di flussi aerei per Foggia. Chi, nell’evenienza l’iniziativa non dovesse andare a buon fine, dovesse trarre giudizi erronei, si assumerebbe la responsabilità di aggiungere al danno dell’insuccesso, la beffa dell’utilizzo improprio del fallimento come dimostrazione dell’assenza di un potenziale di flussi per lo scalo di Foggia. Ribadiamo, ciò non dovrà essere consentito ad alcuno.

I flussi, giova ricordarlo, sulla base delle stime di Adp sul traffico nazionale outgoing e di quelle dello studio commissionato dalla CCIAA sul traffico internazionale incoming, sono potenzialmente di oltre 500.000 passeggeri annui.
Prospettive, queste, subordinate all’allungamento della pista, che resta la priorità.