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Ticket sanitari boom di esenzioni in Puglia

La riforma dei ticket sanitari, prevista dal Patto per la Salute, dovrebbe nascere a fine novembre. I tecnici, in questi giorni, sono al lavoro su nuovi indicatori per le esenzioni per reddito e patologia, studiano la composizione del nucleo familiare e calibrano una maggiore equità attraverso la differenziazione dei livelli di contribuzione. Allo studio anche nuovi ticket sull’inappropriatezza (ad esempio ricoveri diurni e ordinari o pronto soccorso) per le prestazioni più a rischio. Fermo restando che è nei poteri delle Regioni di intervenire in autonomia con un aumento dei ticket per mantenere l’equilibrio dei conti, l’obiettivo dichiarato della riforma, quindi, è di puntare al gettito invariato (2,9 miliardi di euro nel 2013, ovvero circa 49,8 euro pro-capite) ma in un’ottica che guardi più all’equità.

Perché un dato è certo: in Italia il 70% delle ricette per esami, visite specialistiche, analisi di laboratorio, lastre, risonanze, ecografie e altre prestazioni di diagnostica strumentale è ormai effettuato con esenzione del ticket: 145 milioni su 207 milioni.

Una percentuale che in alcune regioni (Calabira, Campania e Sicilia) raggiunge vette da record e in Puglia tocca l’82% dei pazienti, mentre in Basilicata riguarda il 72% della popolazione.

È quanto emerge dall’analisi della Direzione generale del sistema informativo e statistico del ministero della Salute sul flusso delle ricette di specialistica ambulatoriale nel 2012. Non è dunque un caso che uno dei primi punti del Patto della salute è proprio la riforma dei ticket sanitari. Una valanga di ricette «no ticket» in Italia, di cui poco meno della metà (67 milioni su 144) per motivi legati al basso reddito dei cittadini, che in Puglia come detto raggiunge l’80% dei casi.

L’analisi del ministero prende in esame, però, anche le altre tipologie di esenzione (non da reddito): patologia, malattia rara, invalidi di guerra e condizione. Gli esenti per condizione sono gli invalidi (ad eccezione degli invalidi di guerra per i quali è previsto un codice di esenzione specifico), i ciechi assoluti, i sordomuti, gli infortunati sul lavoro o affetti da malattie professionali, le donne in stato di gravidanza (dalla 1° alla 41° settimana), le donne incinte a rischio, i detenuti e gli internati, gli obiettori di coscienza in servizio civile, i soggetti ai quali vengono effettuate prestazioni diagnostiche per screening, e i cittadini extracomunitari non in regola privi di risorse economiche ai quali vengono effettuate prestazioni ambulatoriali urgenti.

Ebbene, nel 2011 l’ammontare complessivo delle ricette esenti per patologia sono ammontate invece a 41,7 milioni e in Puglia se ne sono contate 2,5 milioni.