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Giustizia/ Una causa civile ogni 20 abitanti e tempi biblici per la conclusione del procedimento

Di riforma della giustizia si parla al congresso straordinario dei giovani avvocati, in corso oggi e domani, per la prima volta a Foggia.

 

Si parla addirittura di una media di 1185 giorni, circa tre anni, con un costo per le imprese che ammonta a circa un miliardo di euro l’anno. Questo lo scenario su cui si staglia la riforma della giustizia italiana e su cui l’Associazione Italiana Giovani Avvocati vuole accendere i riflettori nell’ambito del congresso straordinario in corso oggi e domani per la prima volta a Foggia. Parola d’ordine Europa, soprattutto nell’ottica di un intervento riformatore all’insegna della semplificazione e dello snellimento. Così Nicoletta Giorgi, Presidente Nazionale Aiga: “Immaginare di contingentare i tempi della durata del processo e immaginare una prevedibilità degli esiti porta il cittadino a recuperare quella fiducia che oggi è venuta a mancare. Ridurre i tempi della giustizia si può a partire dall’analisi di tutti gli elementi che si sono un po’ sommati nella prassi dei tribunali  intervenendo nell’ottica di una nuova snellezza, per incidere sui tempi serve la partecipazione di tutti gli attori in causa, non ultimi i magistrati”. E per ridurre i tempi delle cause civili, ha sottolineato Nicoletta Giorgi, non si può tralasciare il ruolo dell’avvocato, sempre più vicino agli strumenti della conciliazione: “L’avvocatura già con il precedente governo si era disponibile ad avere un ruolo da protagonista, ma era mancato il rapporto diretto con le istituzioni e così l’avvocatura era stata vista non come una risorsa, ma come un peso”.