Le previsioni dell’annata. Ma i prezzi sono in risalita.
Sarà un’annata da dimenticare quella olivica 2014-15 che si sta preparando in Puglia, il calo della produzione di olive risulta di oltre il 20% e le rese hanno subito un brusco ridimensionamento fino al 50%. E’ quanto denuncia la Coldiretti, a parziale conferma delle preoccupazioni degli agricoltori del Gargano che temono forti contraccolpi sulla produzione delle olive a causa degli effetti dell’alluvione di settembre. «Unica nota positiva – commenta il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – l’andamento del mercato dell’olio. I prezzi si attestano sui 4,5 – 4,8 euro al chilo, forse i più alti degli ultimi 10 anni, ovviamente perché già è tangibile in prospettiva il forte calo produttivo e grazie all’intensificarsi dei controlli». Sotto accusa la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate. L’Italia è il primo importatore mondiale di olio, proveniente per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e per il 7% dalla Tunisia. Gli oli di oliva importati in Italia vengono; infatti, mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364mila tonnellate nel 2011.