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Peschici/ Abusivismo, arriva un ordine di demolizione

L’edificio realizzato in località Madonna di Loreto senza alcun permesso. Dopo anni di edificazione in spregio di ogni regola, arriva l’ordinanza di abbattimento per la casa realizzata su suolo demaniale.

 

Costruite in area demaniale senza autorizzazione: il Comune adesso per quelle opere abusive ha emesso una ordinanza di ingiunzione alla demolizione. Il tutto accade a Peschici. Lo scenario è in località Madonna di Loreto (chia­mata così per la famosa chiesa dedicata proprio alla Madonna che la leggenda narra venne in soccorso di alcuni pescatori tra­volti da una tempesta di mare). Le opere destinate ) alla demolizione sono una casa mobile nonché muri in tufo antistanti la stessa casa, 48 tavelloni in laterizio e tubazioni per allaccio fogna, acqua e energia elettrica. Tutto realizzato in totale assen­za di permesso a costruire (que­st’ultimo lo rilascia il Comune), come è stato accertato nel maggio scorso dagli uomini del Cor­po Forestale dello Stato. Cinque mesi fa i forestali emisero un atto di sequestro penale a carico di tre persone -due di Peschici ed una residente a Firenze – per quelle opere realizzate senza au­torizzazione. Essendo un’area di proprietà comunale, di con­seguenza ci fu occupazione di suolo pubblico con alterazione dello stato dei luoghi. La zona -tra l’altro- risulta essere stata percorsa dal fuoco nel luglio del 2007 e quindi sottoposta ad una serie di vincoli. L’avvio del pro­cedimento risale invece a luglio scorso. Da aggiungere che le opere realizzate abusivamente ricadono anche in una area sot­toposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico, la stessa è clas­sificata, «zona 2 del parco del Gargano», area Sic (sito di in­teresse comunitario), area Pai (piano assesto idrogeologico) ed è classificata zona «pinetata» dal piano di fabbricazione. L’ordinanza di ingiunzione alla demolizione del responsabile del secondo settore del Co­mune di Peschici prevede l’ob­bligo per i tre di abbattere le opere abusive e di ripristinare lo stato dei luoghi entro novanta giorni dalla notifica del prov­vedimento (previa autorizzazione di dissequestro delle aree da parte del competente giudi­ce, perché oggi l’area è off limits). Il Comune avvisa inoltre che, in caso d’inottemperanza o ingiustificato ritardo nel dare esecuzione a quanto disposto dal provvedimento «si procede­rà, senza pregiudizio per i provvedimenti amministrativi e pe­nali del caso». Quindi per l’am­ministrazione comunale «pu­gno di ferro in un guanto di velluto» per ciò che attiene al delicato settore delle opere abu­sive nel territorio comunale, già martoriato da incendi e alluvio­ni.

Francesco Trotta