La delusione del sindaco di Foggia: "si è messo di traverso come uno sciocco ambizioso, come un bambino capriccioso". Il ruolo dei Fratelli d’Italia e quei 155 voti del viestano Gaetano Zaffarano. Lucio Tarquinio potrebbe imporre le dimissioni del giovane assessore viestano?
È bruciante la sconfitta del sindaco di Foggia, Franco Landella, che pur ottenendo ben 25 voti a Foggia, non è riuscito a convincere i colleghi eletti della Capitanata, segno evidente che in politica non si possono accentrare tanti poteri in così poco tempo. I 32 consiglieri che hanno scelto Paolo Mongiello, con il loro 3292 voti, sono stati determinanti: la spaccatura è stata fatale. "Purtroppo l’invidia, il rancore e i mal di pancia ci hanno fatto perdere- ha detto Landella subito dopo l’elezione di Francesco Miglio chi si riconosce nella politica sa che in maggioranza ci si adegua. Antonio Potenza che è stato supportato da me e da Fitto alle comunali non ha esitato a voltarci le spalle, mi chiedo se questa è politica. Qualcuno ha utilizzato una campagna elettorale contro, a Tutolo hanno promesso la riapertura dell’ ospedale. Leo Di Gioia utilizza le istituzioni per promettere, fa leva col suo ruolo ed Emiliano sono 3 mesi che gira sul territorio. Questa sembrava la sua partita della vita". Landella ha usato parole forti e metafore confuse per Mongiello. "Sì è messo di traverso come uno sciocco ambizioso, come un bambino capriccioso. Ci sarà presto un provvedimento di commissariamento per Apricena, soggetti come Potenza è meglio allontanarli da Forza Italia”. Il primo cittadino di Foggia ne ha anche per Angelo Cera: "È la seconda volta che Cera spinge per l’area di sinistra, nelle prossime competizioni voglio censurarlo a livello nazionale. Dove c’è Cera non ci sarò io". Nella sconfitta di Franco Landella è stato determinante anche il ruolo giocato dai Fratelli d’Italia: Minnelli di Alberona ha disertato il voto, mentre l’assessore Gaetano Zaffarano di Vieste non ha ritirato la scheda del presidente, facendo mancare quindi 155 voti. Se da un lato Giuseppe Mainiero avrebbe già chiesto la testa di Mimmo Farina dal coordinamento provinciale, reo del diktat anti Landella, dall’altra il senatore Lucio Tarquinio potrebbe imporre le dimissioni del giovane assessore viestano, il quale però non è l’unico ad aver tradito Landella. Anche alcuni consiglieri legati a Giandiego Gatta per ridimensionare il sindaco foggiano e sua cognata Michaela Di Donna potrebbero aver votato Mongiello.
l’attacco