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Rodi/ Salottino culturale e linee pastorali:i laici nella chiesa e nel mondo

Presso la Parrocchia Chiesa Madre San Nicola di Mira in Rodi Garganico per il quattordicesimo  anno consecutivo, su iniziativa del parroco don Michele Pio Cardone,verrà inaugurata domenica 19  Ottobre la nuova stagione dei Salottini Culturali.

Il Salottino Culturale ,che sarà tenuto proprio dal Parroco alle ore 19.00 ,avrà come tema :PASSIONE PER IL VANGELO:CORRESPONSABILITA’ E MINISTERIALITA’.Tutti i partecipanti riceveranno in omaggio  un libro sul tema che verrà trattato. Con questo salottino culturale il Parroco Don Michele Pio intende presentare alla comunità parrocchiale le linee Pastorali per l’anno 2014/2015 e fare una lunga riflessione su come presentare all’uomo di oggi il Vangelo.In sintesi questa la relazione che sarà tenuta dal nostro parroco don Michele Pio:”Annunciare il vangelo è un "servizio" reso alla comunità cristiana e a tutta l’umanità. Le condizioni della società di oggi ci obbligano tutti a rivedere i modi e i mezzi per portare all’uomo moderno il messaggio cristiano. Soltanto nel vangelo l’uomo può trovare la risposta ai suoi interrogativi e la forza per il suo impegno di solidarietà umana. Il patrimonio della fede c’è: si tratta di presentarlo agli uomini del nostro tempo in modo comprensibile e persuasivo. Il messaggio evangelico è necessario, unico e insostituibile. Il nostro Arcivescovo insiste sull’importanza della presenza dei laici come collaboratori corresponsabili.Il laico in virtù del Battesimo ricevuto deve sentirsi responsabile dell’essere della Chiesa.
Il Vangelo bisogna tradurlo senza tradirlo, viverlo e proporlo agli altri senza accomodamenti, annacquamenti e miscugli di vario genere. Rappresenta la bellezza della rivelazione. Ha in sè una saggezza che non è di questo mondo. È capace di suscitare la fede che poggia sulla potenza di Dio. Esso è la verità. Merita che l’apostolo vi consacri tutto il suo tempo, tutte le sue energie e vi sacrifichi, se è necessario, la propria vita. Occorre ricercare con audacia e saggezza i modi più adatti e più efficaci per comunicare il vangelo agli uomini del nostro tempo. L’icona biblica scelta dall’Arcivescovo ,che ne fa una lettura pasorale ,è il racconto dei due discepoli di Emmaus(Lc 24,13-53) .Come ad Emmaus. Il Signore scende  sulla strada dell’uomo per farsi compagno di viaggio e animarlo di speranza per il suo cammino. La scena di Emmaus è un capolavoro di catechesi missionaria. Vi è descritto l’itinerario di due discepoli che lasciano Gerusalemme illusi e delusi e vi ritornano per ripartire gioiosi e fiduciosi verso la testimonianza, perché sono stati incontrati dal Crocifisso-Risorto, spiegazione di tutta la Scrittura e presenza perenne tra i suoi nel sacramento del "pane spezzato".
L’inizio del cammino è un allontanarsi dal Crocifisso. La crisi della croce sembra aver seppellito ogni speranza. Colui che l’ha fatta nascere, l’ha portata con sé nella tomba. Non bastano voci di donne per farla rinascere.Gesù non arriva di faccia, ma da dietro, come dice il testo greco, e cammina a fianco, da forestiero. Il passaggio al riconoscimento ha bisogno della spiegazione delle Scritture. Solo il Risorto ne è l’interprete adeguato.
Il cuore riscaldato e riaperto dal segno della Parola spiegata implora il viatico di un segno più intimo, quello del pane spezzato. Gesù, però, sparisce. La Chiesa non può trattenere Gesù nella visibilità storica di prima. Deve sapere e credere che egli è vivo con lei e la vivifica nell’Eucaristia. I discepoli capiscono e tornano a Gerusalemme per condividere con gli apostoli la testimonianza. Emmaus è un capolavoro di dialogo confortante. Emmaus assicura tutti che, quando ascoltano la Scrittura nella liturgia della Parola e partecipano allo spezzare del pane nella liturgia eucaristica, sono realmente incontrati da Cristo e ritrovano fede e speranza.
"Nel sacramento dell’altare, il Signore viene incontro all’uomo… e si fa suo compagno nel cammino della vita" (Benedetto XVI)

Nicola Guerra