Il turismo made in Puglia è una locomotiva che marcia ormai alla velocità della luce; macina record uno via l’altro è incide per 1’8,5 per cento sul PIL regionale oppure rappresenta un sogno a occhi aperti? Il mistero s’infittisce dopo i numeri forniti ieri a Taranto dalla Banca d’Italia che mandano al diavolo, perfino senza volerlo, altri numeri legati alle vacanze degli stranieri lungo la riva dell’Adriatico. Sono quelli che non più tardi di un mese fa aveva diffuso l’amministrazione Vendola, e che fanno vedere il bicchiere mezzopieno, non mezzovuoto.
Gli analisti di Via Nazionale che, offrono “l’aggiornamento congiunturale" a proposito dell’ economia del Tacco, spiegano che «secondo. un’indagine campionaria» sulle frequentazioni internazionali di questa regione relative «ai primi sette mesi del 2014» si riducono sensibilmente arrivi e presenze dei forestieri: rispettivamente, meno 14,9 e meno 20,2 per cento. E questo, fanno notare, «in controtendenza» rispetto al resto del Mezzogiorno. La flessione della spesa è del 12,1 per cento, tuttavia non può essere estesa solo alle case in affitto e ai soggiorni di lavoro. Ma a ottobre di quest’anno", Pugliapromozione raccontava un’altra Storia: parlava di «una ulteriore, netta crescita del turismo straniero anche nei primi otto mesi del 2014, più 5 per cento in termini di arrivi e più 2 per cento delle presenze». La ricerca era stata coordinata dalla stessa Pugliapromozione con la collaborazione degli Uffici di informazione e accoglienza turistica, gli IAT. Il campione poteva contare sulle interviste a 3mila 500 turisti, nazionali e non. Ancora: «ottima la quota di turisti che ritornano in Puglia per trascorrere le vacanze, il 59 per cento degli italiani e il 23 per cento di stranieri». Percentuali e parole che non lasciavano spazio a dubbi o peggio, sospetti. Sì, insomma, nessuno aveva l’intenzione di truccare le carte. Come nessuno nascondeva che la crisi mordeva; ferocemente, ma che il fatto di essere riusciti a restare in piedi, anzi, a migliorare, faceva felici tutti. Senza la necessità di dovere inscenare false rappresentazioni. L’assessore Silvia Godelli, non ha dubbi: «Abbiamo ragione noi, che possiamo disporre di dati reali e che non facciamo più indagini a campione, peraltro sbagliato. Mi spiace mettere in discussione la veridicità dello studio di Bankitalia, ma diffondono cifre prive di attendibilità. Sarò pure poco simpatica quando dico queste cose, ma non sostengo il falso». Nessuno vuole dichiarare guerra al governatore Ignazio Visco, ci mancherebbe altro. Ma negli ambienti di lungomare Nazario Sauro non possono fare a meno di mormorare; a mezza bocca: «La verità è che non esistono più approfondimenti seri. E’ tutto aleatorio e pressappochista». Non per questo la giunta del rivoluzionario gentile volta le spalle, risentita, a tutti quelli che dipingono un’immagine grigia, e non rosa, della realtà. Del resto in queste ore proprio la Banca centrale italiana esamina, a quanto pare compiaciuta, il sistema delle incentivazioni agli imprenditori e le politiche di accesso al credito orchestrate da queste parti: negli ultimi cinque anni, saltano fuori agevolazioni per qualcosa come undicimila imprese pari a 3 miliardi e 900 milioni di euro. Quattrini impiegati per evitare che la barca affondasse e che la depressione seminasse ,distruzione ovunque. «Se non avessimo fatto cosi ormai saremmo quasi al default».
LELLOPARISE
Repubblica