Si pagherà entro il 26 gennaio e non più entro giugno.
Se la voce venisse confermata (e i presupposti perché ciò si verifichi ci sono tutti), saremmo di fronte a una beffa con la B maiuscola per gli agricoltori. Dopo il dietrofront- sia pure sotto forma di rinvio a giugno- per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli (la scadenza «naturale» è il 16 dicembre), negli ambienti governativi si dà per certo un mini-rinvio di un solo mese (al 26 gennaio) – e non più di sei. La squadra capitanata da Renzi si impegnerebbe in seguito a verificare chi, fra gli agricoltori, risultasse in credito. Un casotto (con il retrogusto di inganno). Si darebbe il via al valzer dei Conguagli. Il mini-rinvio sarebbe motivato dalle regole di contabilità europea che non permettono di accertare per quest’anno un’entrata destinata a diventare effettiva così tardi. Rabbia in Puglia.