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Piano Paesaggistico/Piscine in zone di pregio, consiglieri divisi

Forza Italia e Ncd si astengono, ma critiche anche da socialisti e vendoliani.

 

Si avvia alle battute finali l’esame nella Quinta commissione consiliare del Piano Paesag­gistico territoriale regionale (Pptr). Questa setti­mana è atteso l’ ok, dopo il parere favorevole a mag­gioranza alle modifiche alle norme tecniche di at­tuazione del Piano. e delle linee guida. Dalla Giunta, dunque, è attesa l’approvazione definitiva prima delle festività natalizie. Dibattito acceso, in particolare, sulle disposizioni riguardanti la realizzazione di piscine private nelle aree di pertinenza di costruzioni in pietra a secco, Francesco. Laddomada (Puglia per Vendola) ha evidenziato come le piscine di piccole dimensioni sono tra «gli elementi estranei alla tra­dizione rurale e relativi annessi e servizi», accen­dendo i fari sulla Valle d’Itria, una «pregiata zona di territorio – a forte valenza-paesaggistica – nell’ultimo ventennio oggetto di interventi antropici, a sfondo urbanistico edilizio, che ne hanno. modi­ficato l’aspetto estetico molte volte in modo peg­giorativo». In altre regioni come l’Alto Adige «sono le persone ad uniformarsi ai luoghi e non il con­trario». Contrario alla realizzazione di piscine «in pre­senza di manufatti e costruzioni quali i Trulli, che l’Unesco ha riconosciuto essere patrimonio dell’umanità» anche Franco. Pastore (Misto-Psi). «Essermi astenuto dal voto, durante i lavori della V commissione su questo punto e non aver votato contro – spiega – è stato solo un atto
di responsabilità politica. Non è questa la vera ricchezza, chi viene a stare in Puglia lo fa in maniera consapevole perchè sceglie la nostra regione. Se le togliamo identità; avranno miliardi di altri luoghi al mondo in cui andare a cercare piscine». Anche Forza Italia, insieme a Ncd, si è astenuta dal voto «perché non comprendiamo l’ostinazione della sinistra di non portare il Piano in Aula- spiega Luigi Mazzei (FI) – come richiesto più volte. La maggioranza, con questo comportamento, ha chiu­so le porte ad ogni possibile miglioramento. Ab­biamo partecipato con grande senso di responsa­bilità in Commissione, nonostante il fermo previsto dalla sessione di Bilancio, proprio per testimoniare il nostro impegno per un provvedimento strate­gico». Un piano su cui «abbiamo dato il nostro contributo per alleggerire i vincoli e snellire le procedure, in particolare per le aree archeologiche: abbiamo ottenuto il raddoppio dei termini per l’adeguamento al piano degli enti interessati da uno a due anni». È necessario poi, secondo FI, «evitare ennesimi scempi paesaggistici come quello del lungomare delle Marine di Melendugno, compiuto con i fondi erogati dalla Regione. Ma sulle procedure continuiamo a sostenere che un piano siffatto porterà ad una valanga di ricorsi».