Oggi ordine del giorno in consiglio. Si mobilitano i parlamentari grillini: è incostituzionale, il Pd voti i nostri emendamenti.
Non si placano le polemiche sull’Imu agricola, il decreto con cui il governo aveva stabilito i versamenti già per il 16 dicembre per tutti i comuni (anche quelli di aree disagiate) al di sotto dei 600 metri di altitudine, TI termine è stato rinviato al 26 gennaio, ma i criteri del decreto – nonostante il ministro Martina si sia impegnato per una revisione – non sono stati ancora modificati. Dopo la mobilitazione bipartisan dei parlamentari, è il M5S a ricordare che si fa sempre in tempo a votare gli emendamenti presentati. E il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate esprime sostegno alla battaglia ingaggiata dall’Anci Puglia, dopo che ha consegnato nelle mani del Ministro degli Affari Regionali un documento per chiedere la cancellazione dell’Imu rurale. «Prima il clamore per un decreto emanato a poche settimane dalla scadenza, poi la "rivolta parlamentare", l’accoglimento delle istanze da parte del Governo con la promessa del rinvio e, infine, la Ragioneria di Stato che comunicava la nuova data dì scadenza, fissata per il 26 gennaio. Il punto di vista del Movimento 5 Stelle – spiega – al contrario delle idiosincrasie tra parlamentari Pd e Governo, è sempre stato chiaro. Così come è formulata, l’Imu agricola è una legge incostituzionale, Abbiamo cercato di scongiurare questo intervento già durante la discussione del decreto sul Bonus Irpef della scorsa estate, ma tutti nostri tentativi sono rimasti inascoltati. Ora non ci resta che chiedere ai parlamentari del Pd di sostenere e votare i nostri emendamenti alla Legge di Stabilità». «Gli agricoltori siano stati ancora una volta beffati e danneggiati. Di fatto il comparto agricolo è il motore centrale dell’economia nel mezzogiorno e viene – tuona Michele Simone, segretario regionale del Nuovo Psi – sistematicamente e duramente colpito. Occorre una mobilitazione generale di tutte le forze di centrodestra per scongiurare il pagamento, così come tutti i comuni sinora esentati dal versamento di questa tassa, chiediamo vengano risarciti dal governo centrale per le mancate entrate». Oggi, annuncia Luigi Mazzei (consigliere regionale di FI) verrà presentato un ordine del giorno in Consiglio «per impegnare la giunta regionale a chiedere l’abolizione dell’imposta al governo e per impugnare la legge davanti alla Corte costituzionale, se ne ricorrono i presupposti. Tra annunci, slogan e beffe, i cittadini pagano sempre più tasse e l’Imu agricola ci sembra anche incostituzionale, stante il valore retroattivo della norma. Il mondo agricolo sta pagando a caro prezzo le incapacità gestionali dei governi nazionali e regionali di centrosinistra».