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Vico/ IMU sui terreni agricoli. Preoccupante attesa fra gli agricoltori.

E’ proprio il caso di dire “non c’è due senza tre”. All’alluvione del mese di settembre e ai danni subiti dalle campagne e alle culture;  alla scarsissima raccolta di ulive e conseguente produzione di olio, arriva puntuale la ventilata e minacciosa IMU sui terreni agricoli. Un paese a prevalente economia agricola, è in stato comatoso, aspetta nell’incertezza generale il verdetto sul nuovo balzello previsto dal prossimo decreto del Ministero delle Finanze, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che impone il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli con provvedimento retroattivo al 1° gennaio 2014. Secondo il Decreto sono tenuti al pagamento IMU tutti proprietari che posseggono terreni agricoli entro una fascia che dal livello del mare sale fino 280 metri d’altezza. (L’altezza è misurata sul piano del municipio) Una seconda fascia di terreni agricoli che va da 281 a 600 metri prevede il pagamento IMU ad esclusione dei Coltivatori diretti, imprenditori agricoli, terreni a prevalente attività agricola. La terza fascia di terreni che va da 601 metri in su è esente dal tributo.
Incerto, ad oggi, resta la posizione dei cosiddetti “comuni svantaggiati”, secondo la Direttiva Europea 75/268/C.E.E. Art. 3, par.3. La regione Puglia con il 39% del territorio riconosciuto svantaggiato, e il comune di Vico del Gargano inserito in tale elenco quale “comune totalmente delimitato”, dovrebbe essere affrancata parzialmente, o totalmente,  dal tributo in arrivo.
Il problema dei comuni “svantaggiati” resta incerto poiché né la circolare del Direttore Generale  delle Finanze, datata 29 luglio 2014, nè le recenti precisazioni del vice Ministro Andrea Oliviero, responsabile alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, hanno chiarito questo importante aspetto del problema. Nè, ad oggi, vi è una norma specifica su questa categoria di comuni, mentre la Comunità Europea sembra voler inserire provvedimenti di compensazione nel pacchetto dei Fondi Strutturali 2014-2020.
Sarebbe opportuno che le Amministrazioni comunali e le associazioni di categorie agricole chiedessero spiegazioni chiare sul provvedimento IMU, magari chiedendo con una proroga al 2015.

Michele Angelicchio