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A Lesina giovani pizzaioli crescono

Con passione, si sfornano talenti.

 

 Foggia meglio di Napoli per quanto riguarda la pizza? Forse ancora no, ma ci stiamo arrivando. Lunedì sera a Lesina, presso La Cruna del Lago del noto pizzaiolo Vincenzo D’Apote, si è tenuta la serata conclusiva del corso per giovani pizzaioli tenuto dallo stesso titolare della pizzeria che affaccia sul lago lesinese, dal maestro Antonio Trivento, e a cui ha partecipato anche il numero uno dei pizzaioli italiani, presidente dell’Uepter – Unione Europea Pizzaiuoli Tradizionali e Ristoratori, Alfredo Folliero. A frequentare il corso, Francesco, Stefano e Alfredo, tre ragazzi del posto che hanno portato a termine una serie di lezioni in cui hanno appreso come realizzare la tipica pizza napoletana ma non solo. Hanno inoltre dimostrato di saperci fare con ogni tipo di pizza e si sono cimentati anche nella produzione della pizza per celiaci, che mai come in questi anni è un prodotto tanto richiesto sul mercato. Presenti alla serata di conferimento dei diplomi, oltre che agli appassionati del settore, anche l’assessore del Comune di Lesina Antonio Lombardi, e alcuni ragazzi che hanno frequentato il corso negli anni passati. “Questa è un’attività che, se svolta con passione e dedizione, può risultare redditizia ma soprattutto può far togliere grandi soddisfazioni a chi la intraprende con voglia di fare” ha fatto sapere il titolare de La Cruna del Lago, Vincenzo D’Apote, che lo scorso anno ha vinto il premio nazionale Sapori del Sud, e che è già pronto a partire con un altro corso per pizzaioli “Le richieste sono tante, e c’è sempre più attenzione da parte dei giovani del territorio verso questa che è considerata una vera e propria arte. Sono contento che sia presente il presidente nazionale dell’associazione, che ha potuto tastare con mano il grado di preparazione dei ragazzi”. A contribuire a formare i futuri pizzaioli, anche il maestro Antonio Trivento, titolare di una pizzeria a San Severo, da tempo numero uno dei pizzaioli foggiani e pugliesi e vero e proprio mentore dei ragazzi lesinesi. “Con Vincenzo abbiamo condiviso già diverse esperienze e siamo orgogliosi di aver portato a termine quest’altro corso. È una grande soddisfazione per noi che amiamo questo mestiere, sapere che c’è gente, in particolare i giovani, che crede che ci si possa realizzare anche attraverso la riscoperta di questa professione”. L’attestato consegnato ai ragazzi ha un valore particolare, perché non solo dimostra quanto questi ragazzi abbiano studiato per ottenerlo, ma anche perché permetterà loro di trovare un lavoro anche lontano dai confini provinciali. “Chi ha frequentato il corso gli anni precedenti” spiega al nostro giornale D’Apote “Ora ha già trovato lavoro, anche se hanno dovuto muovere da questa provincia. È una buona opportunità di lavoro per i giovani in cerca di una occupazione, che hanno in questo modo la possibilità di conoscere nuovi mondi e allo stesso tempo mettere in pratica quanto imparato al corso”. Niente formazione fittizia o inutile, dunque, almeno per quanto riguarda i pizzaioli di Lesina. Un lavoro gratificante per i docenti ma per i ragazzi stessi, pronti alla nuova sfida che li attende: mettersi alla ricerca di un posto di lavoro e dimostrare di saperci fare con le mani in pasta. “Dopo un breve periodo di prova presso la Cruna” spiegano i ragazzi “Siamo pronti a confrontarci con altre realtà. Speriamo solo di poter fare bene”. I ragazzi si mettono alla ricerca di un lavoro, dopo aver acquisito le nozioni più importanti per affrontare qualsiasi sfida davanti al forno e con un titolo riconosciuto a livello europeo. L’Uepter, invece, si appresta a continuare a formare giovani pizzaioli con l’obiettivo di preservare quella che i pizzaioli di Folliero considerano un’arte a tutti gli effetti. “E’ proprio così” sottolinea a l’Attacco il numero uno dell’Uepter “Questa è una passione, un’arte, ma tutti possono partecipare ai nostri corsi. Non si teme la concorrenza nè il sovrannumero di pizzaioli, anzi. In questo modo, ovvero formando nuovi pizzaioli, si vuole rivalutare l’intera gamma dei prodotti tipici che oggigiorno vive all’ombra di grandi catene di fast food e prodotti di qualità davvero scadente. In provincia di Foggia, poi, siete all’avanguardia da questo punto di vista: circa cinquanta sono i pizzaioli professionisti iscritti alla nostra categoria e Vincenzo D’Apote e Antonio Trivento rappresentano due eccellenze su scala nazionale. Tolto il Lazio, che è la regione più prolifica dal punto di vista numerico per quanto concerne i pizzaioli con attestato Uepter, penso che Foggia e Napoli seguano giocandosi la palma di province più virtuose sia sotto il profilo numerico che qualitativo, dei pizzaioli e, di conseguenza, della pizza”. A Foggia, dunque, si produce una pizza di qualità, e il confronto con la capitale partenopea non è più giocato ad armi impari.

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Folliero: in Capitanata ottimi risultati dal punto di vista qualitativo e quantitativo

È quasi raggiante Alfredo Folliero, numero uno dei pizzaioli italiani, alla fine della cerimonia di consegna dei diplomi ai giovani pizzaioli di Lesina che hanno seguito il corso tenuto da Vincenzo D’Apote e Antonio Trivento. L’abbiamo intervistato per sapere cosa ne pensa del momento che sta attraversando il suo settore e com’è la situazione in provincia di Foggia. “Devo ammettere che in Capitanata avete raggiunto ottimi risultati dal punto di vista qualitativo e quantitativo in fatto di pizzaioli” ha riferito alla nostra testata il cavaliere e maestro pizzaiolo “A Pietramontecorvino abbiamo già tenuto un premio nazionale, un altro a Vieste e, invece, il 26 e il 27 di gennaio organizzeremo una manifestazione a Manfredonia. Insomma, ci sono le possibilità per fare bene in questo territorio e lo hanno dimostrato i risultati raggiunti da Vincenzo e da Onofrio Cafora di San Severo”. Non teme che ci possa essere troppa concorrenza con tutti i ragazzi che escono fuori da questi corsi? “Noi dobbiamo formare pizzaioli che sappiano fare questo mestiere, ma che, purtroppo, dovranno essere costretti a fare i bagagli se vorranno lavorare in questo settore. Mio figlio, maestro pizzaiolo, è attualmente a San Diego, dopo un passato a Tokio. Ma se non si fosse mosso dall’Italia, difficilmente avrebbe ottenuto gli ambiti risultati internazionali che ha raggiunto con sudore ma anche con tanta passione e dedizione. Porto il suo esempio anche per far capire ai ragazzi che escono dai corsi che è inutile aprire l’ennesima pizzeria a Lesina, realtà che conosco relativamente bene, quando c’è tutto un mondo lì fuori pronto ad attenderli. Per quanto concerne la concorrenza, la gente saprà scegliere tra chi è un pizzaiolo professionista e qualificato e svolge questo mestiere con passione e chi lo fa solo per lavoro. È vero, siamo tanti in Italia, ma fare i corsi significa anche un’altra cosa: rivalutare e valorizzare i prodotti tipici locali, che purtroppo sono un po’ stati messi in ombra dalle grandi marche e dai fast food”. A breve, intanto, partirà un nuovo corso per pizzaioli tenuto sempre dal titolare de La Cruna del Lago, Vincenzo D’Apote. “Formare i nuovi pizzaioli è importante, ne guadagna la categoria, ne guadagna la qualità della pizza ma soprattutto ne guadagna il territorio” ha concluso Folliero.

Francesco Ciccomascolo
L’attacco
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