Menu Chiudi

Peschici: Weekend a Teatro con la Commedia

Altro banco di prova per l’Associazione Culturale-Teatrale “Ars Nova” nel doppio appuntamento di sabato 17 (con la prima) e domenica 18 gennaio (in replica), alle 19 nell’Atrio delle Scuole Elementari di Peschici, con la commedia in vernacolo “I fricatòure ci accàppinë di tuttë i chilòurë” (Le fregature si prendono di tutti i colori), due atti di Angela Campanile. Pesonalmente non lo attendiamo alla stregua di un vero e proprio banco di
prova, piuttosto come la ‘conferma’ di una voglia di fare teatro per
gratificarsi, innanzitutto, e poi allietare e rendere meno noiose le ore
morte della cittadina garganica in questo freddo gennaio.

Eggià, in quanto “Ars Nova” viene da una intensa stagione che l’ha vista
cimentarsi con rappresentazioni di indubbia valenza culturale e sociale sia
corali (vedi la pasquale “Passione di Cristo” del 2014) sia di scena
(“Francesco il Santo di Assisi” del dicembre scorso, nell’ambito della
terza edizione di “Stella Cometa”). Certo, bisogna affinare il livello
interpretativo dei singoli attori ma, visto che la ‘stoffa’ c’è,
l’abitudine a respirare la polvere del palcoscenico stimolerà parecchio il
desiderio di perfezionarsi e fare meglio. In ciò opereranno molto
l’incentivo autocritico dei singoli e soprattutto la presenza, la
supervisione e la spinta costanti del regista.

Appunto, il regista, quello stesso Stefano Biscotti che ha diretto le
ultime uscite della Compagnia da lui fondata all’interno della omonima
Associazione. Laureatosi alla romana Università “Tor Vergata” in ‘Storia
scienze e tecnica della musica e dello spettacolo’ (un ramo di Lettere e
Filosofia, in pratica il vecchio Dams), amplia il proprio raggio d’azione
verso le discipline che ama di più: cinematografia, drammaturgia, regia
teatrale… Ma non disdegna la recitazione, tanto da ricoprire la parte di
Cristo e san Francesco nelle due opere succitate. E tale duplice
attività-passione lo favorisce nella ‘gestione’ del ‘materiale umano’ che
ha raccolto all’interno di “Ars Nova”. Insistendo nell’esperimento si
assisterà così a sempre nuove scoperte e soddisfazioni.

La commedia. “I fricatòure ci accàppinë di tuttë i chilòurë” (foto 1 sotto,
alcune interpreti; ndr) è il lavoro di una intellettuale peschiciana,
Angela Campanile, autrice di varie pubblicazioni – fra cui ricordiamo
“Peschici nei ricordi”, Grenzi ed. – e membro del locale Centro Studi
“Martella” presieduto da Teresa Maria Rauzino, opportunamente adattato da
Giuseppe Mastromatteo. L’opera, vagamente eduardiana, proposta in vernacolo
peschiciano si divide in due atti e vuole essere una divertente parodia di
ciò che accadeva nella sala d’attesa di uno studio medico nel corso degli
Anni Sessanta.

Medico e medicine erano da poco diventati gratuiti grazie alla ‘cassa
mutua’ e si cominciava a fare uso sia del medico sia delle medicine senza
risparmio: si andava dal dottore perfino per uno starnuto e c’era anche chi
vi si recava quotidianamente. A incontrarsi nella sala d’attesa erano quasi
sempre le stesse persone e fra loro si instaurava un rapporto curioso,
visto che bisognava ingannare tempi d’attesa di solito molto lunghi. E
quale modo migliore di far scorrere le ore se non criticando,
commiserandosi e commiserando, raccontandosi e qualche volta litigando?
Proprio questo viene rappresentato, in tutto il primo atto della commedia,
un giorno in cui il medico ritarda ad arrivare in ambulatorio.

Entrano così in scena personaggi i più svariati: Failuccë e Luciettë, che
hanno in comune tanta voglia di chiacchierare e raccontare i fatti degli
altri più che i loro; Rusinellë, donna malata e amareggiata perché tradita
dalla propria figlia; Mattiuccë, preso di mira e criticato da tutti;
Salvatàurë, che fa la sua comparsa non in cerca del medico bensì della
moglie Ziellë che non riesce a trovare; le due cognate, Sinellë e Miliuccë,
che sfogano i loro vecchi rancori di fronte a una platea che accende di più
i loro animi; una ragazzina, inviata dalla mamma Pippinellë ‘per tenere il
turno’ ma, dopo una breve comparsa nella sala di attesa dell’ambulatorio,
sparisce.

Nel secondo atto ecco in scena Pippinellë, personaggio esuberante,
accattivante, ironico, molto chiacchierata in paese, che pretende e ottiene
di entrare prima degli altri in ambulatorio avvalendosi della compiacenza
del medico stesso e questo provocherà liti, battute, sottintesi,
ammiccamenti, che raggiungeranno l’apice con l’arrivo di Tanella, suocera
di Pippinellë, che non sa della presenza della nuora nell’ambulatorio del
medico. Il colpo di scena finale confermerà la saggezza popolare degli
antichi proverbi che riassumono fedelmente i comportamenti umani. In questo
caso calza benissimo il detto “chi tàinë faccë ci marèitë e chi no restë
zèitë”!

IL CAST
Personaggi e interpreti (in ordine di apparizione)
– Luciettë: Anna Costante
– Failuccë: Maria Pia Masella
– Rusinella: Libera Martella
– Vincenzella: Ersilia Vecera
– Giuannellë: Mattea Mastromatteo
– Mattiuccë: Vincenzino Piracci
– Salvatàurë: Antonio Costantino
– Ziellë: Maria Luisa Marino
– Ragazzina: Chiara Mastromatteo
– Sinellë: Fiorenza Tavaglione
– Le figlie di Sinelle: Sofia Martella, Imelda Mastromatteo
– Miliuccë: Antonietta Mongelluzzi
– Medico: Elia Salcuni
– Infermiera: Giacinta Biscotti
– Luraitë: Ezia Santoro
– Cijzzellë: Giustina Masella
– Pippinellë: Paola Martella
– Tanella: Filomena (‘sessa’=sorella) Mastromatteo

Voce Narrante iniziale: Lucrezia D’errico
Scenografia: Mimì Mazzone
Portavoce per la stampa: Francesco D’arenzo
Regia: Stefano Biscotti.

Il ringraziamento dell’Associazione va a Comune di Peschici, autorità
militari, Istituto Comprensivo “Libetta”, attività commerciali e
imprenditori turistici, responsabile affissioni pubblicitarie e mass media.

Piero Giannini