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Peschici/ “Le inadempienze della Regione mettono a rischio l’industria turistica”

Duro attacco del consigliere regionale Gatta (FI) all’assessore al Demanio, Leo Di Gioia. La situazione delle coste, secondo il consigliere, potrebbe diventare catastrofica per il Gargano.

 

 «L’assessore regionale Di Gioia, le cui dichiarazioni ho letto su ”La Gazzetta del Mezzogiorno", deve aver dimenticato la Legge re­gionale n.17 del 2006, che impo­neva il commissariamento di quei Comuni che dopo il PRC non aves­sero provveduto entro 12 mesi a redigere il loro. Termine ampiamente scaduto. Peraltro, va segnalato, sul piano etico, l’assurdità di piani comunali affidati agli stessi tecnici che hanno preparato quello regionale, in evidente posizione di conflitto d’intersse, che nessuno ha mai fatto rilevare». Lo dichiara il consi­gliere regionale di Forza Italia, Giandie­go Gatta che aggiun­ge: «Mentre il turi­smo non solo bal­neare: rischia di fra­nare sulle inadem­pienze di un settore che avrebbe dovuto essere strategico per lo sviluppo della Pu­glia, le affermazioni dell’assessore . Di Gioia denotano il suo stato confusionale, perché dimostra di non comprendere appieno i pericoli che corrono le nostre coste, di completa chiusura senza nuove norme (da varare entro 10 giorni) ed opere (con somma urgenza), in assenza delle quali le nuove or­dinanze delle Capitanerie di Porto diventano doverose. Ordinanze che alcune Capitanerie lo scorso agosto hanno emesso per bloccare la balneazione in lunghi tratti del­la costa pugliese, poi parzialmente revocate, che hanno già creato danni enormi nel silenzio del Con­siglio regionale, il quale avrebbe dovuto immediatamente convo­carsi sull’argomento dallo scorso settembre. Purtroppo, avergli mantenuto la delega al Demanio, anziché trasferirla al Turismo, ha finito per rendere marginali i problemi del turismo balneare. Di qui le scelte opache di assessore e burocrazia, entrambi espressione di quella maggioranza di cui Di Gioia ha condiviso scelte e potere, è che ha stravolto la filosofia della legge con pareri e circolari lon­tane dal rispetto della volontà del legislatore, come dimostrano le numerose decisioni del Tar Lecce avverse alla Regione”. «La decisione, inoltre, del Ministero dei Beni Culturali, di superare i tanti inutili ed immo­tivati veti delle so­printendenze sul mantenimento, an­che durante l’inverno, delle strutture balneari, senza l’ob­bligo dello smontag­gio e rimontaggio, non può che soddisfa­re quanti, come il sot­toscritto, avevano de­nunciato lo scarso buon senso di tali di­vieti, tenuto conto del clima particolare del nostro territorio, che ben si presta a stagioni balneari più lunghe ed a fruizioni maggiori delle struttu­re», afferma ancora Gatta che in­fine aggiunge: «Stante l’inerzia dell’Assessore, anche sul tema del­la messa in sicurezza delle falesie e delle coste, per il quale mi pregio rammentargli che alla Regione da 9 anni è depositato uno studio del prof Cotecchia che ha bisogno solo di essere applicato, ora spetta al governatore Vendola cercare di recuperare il tempo perduto, cam­biando l’intera squadra – assesso­re e burocrati – responsabili dello sfascio, e dedicando ogni sforzo a quelle zone del Gargano e del Sa­lento per le quali il rischio chiu­sura è reale».