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Legge Trabucchi/ Di Gioia. “Da oggi sono tutelati da una legge”

Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta del 20 gennaio, il disegno di Legge “Norme per la conoscenza, la valorizzazione ed il recupero dei trabucchi”. “Da oggi -spiega l’assessore regionale al Demanio, Leonardo Di Gioia -, sarà salvaguardata, tutelata e valorizzata un’antica macchina da pesca, tipica delle coste garganiche, ma che rende più suggestive tante altre zone del paesaggio costiero pugliese, e che quindi costituisce elemento del patrimonio identitario dell’intera Regione
Puglia”. La valenza storica del “trabucco” è data dall’essere strumento di una particolare tecnica di pesca, consistente nell’intercettare, con grandi reti, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa, sfruttando favorevolmente le correnti. L’indubbio valore identitario del “trabucco” deriva, quindi, dall’essere non solo testimonianza della tradizionale attività di pesca praticata in alcune zone della Puglia, ma anche dalla circostanza che tali strutture fragili, esposte a degrado
naturale e bisognose di ripetuti interventi di manutenzione, rappresentano, ormai, una componente stabile del paesaggio costiero.

“L’articolato normativo del disegno di legge – prosegue Di Gioia – risponde, pertanto, allo spirito degli articoli 2 e 12 dello Statuto regionale, in quanto il “trabucco” rappresenta una componente ambientale, paesaggistica, architettonica e storico culturale da tramandare alle future generazioni”.

“Attraverso il disegno di legge – aggiunge Di Gioia – sarà perseguita una serie di finalità. La preservazione del bene avverrà anche attraverso una norma sanzionatoria, la cui applicazione sarà demandata ai Comuni; saranno sanzionati, infatti, eventuali atti di danneggiamento o rimozione,
anche parziale, in assenza delle dovute autorizzazioni. Sono inoltre previste delle linee guida per il recupero e la conservazione dei manufatti, anche attraverso l’indicazione delle attività compatibili con la tutela dei beni. Il loro recupero, inoltre, sarà inserito nei Piani di valorizzazione e gestione compresi negli Strumenti della programmazione regionale (di cui al Titolo II della l.r. 17/2013). Infine, viene introdotta una dettagliata definizione del bene “trabucco” (all’art. 2, comma 1), ed è previsto un puntuale censimento di tutti i manufatti, sia quelli ancora esistenti sia quelli scomparsi, al fine di evitare il proliferare di costruzioni lignee sul mare che alla tradizione dei trabucchi si richiamano solo genericamente”.