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“Il Gino Lisa può essere riabilitato ma tempi lunghi per la ripresa dei voli”

Il Comitato Vola Gino Lisa: quadro incerto con gli oneri di servizio pubblico.

 

 Oggi nuovo round" in sede di comitato delle Regioni a Roma sul piano nazionale aeroporti, il Gino Lisa resta in corsa per rientrarvi sia pure per una verifica temporanea di dodici mesi. Mentre è in discussione al ministero dell’Ambiente la Via, la valutazione d’impatto ambientale necessaria per l’apertura del cantiere per la nuova pista. «E’ il momento – sottolinea in una nota il comitato Vola Gino Lisa – di un fattivo interessamento della Regione e di Aeroporti di Puglia, entrambi titolati a fare molto per sollecitare la conclusione di un provvedi­mento protratto oltre ogni limite di ragionevolezza». Il comitato tuttavia, teme che la discussione sul piano nazionale aeroporti presenti punti non trattati nel recente confronto in Camera di commercio fra gli attivisti dello scalo e l’assessore regionale al Bilancio, Leo Di Gioia. «In quell’incontro – precisa Vola Gino Lisa – è stato prospettato uno scenario diverso da quello preannunciato su facebook (dall’assessore Di Gioia: ndr) tant’è che, seppur con spirito di collaborazione, ci siamo riservati di esprimere valutazioni di merito dopo una più approfondita lettura: nel testo presentato il Gino Lisa non risulta fra gli aeroporti nazionali, come ripetutamente richiesto dal pre­sidente Vendola è dall’assessore Giannini. L’attuale testo di DPR – rileva Vola Gino Lisa­ ignora l’inserimento di diritto dello scalo di Foggia fra quelli di interesse nazionale, non solo per tutte le motivazioni oggettive ri­petutamente- rappresentate e in parte richia­mate nell’emendamento, ma perché lo scalo, componente imprescindibile di un sistema aeroportuale unico gestito unitariamente da AdP, pare rispondere ai due requisiti espres­samente richiesti nella bozza del Decreto per l’inserimento fra quelli di interesse nazio­nale».
«Pur volendo, – chiarisce Vola Gino Lisa – non possiamo esimerci. dall’osservare che è decisamente riduttiva e poco convincente, ri­spetto alle istanze e alle aspettative, l’ipotesi di affidare il "ripescaggio" del Gino Lisa a fasi,e programmi suscessivi, o ad una norma generale che ne riconosca la valenza ai fini di una continuità territoriale temporanea, con destinazioni limitate, per l’unico eventuale aspetto positivo di ottenere un contributo statale a parziale copertura degli oneri tariffari».