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Un processo a Ischitella del 1561

Correva l’anno del signore 1561 e alcuni cittadini d’ischitella furono costretti a far causa a degli allevatori abruzzesi che avevano pascolato vacche e ciavarri nella difesa di Varano dove avevano seminato lino e grano pregiudicandone i raccolti.

Il processo riveste sicuramente un’ importanza storica perché prova come la coltivazione del lino attività scomparsa fosse fiorente e  rappresentasse una delle maggiori fonti di reddito di quel periodo.
Detta attività che esisteva sino agli anni quaranta scomparse probabilmente dopo il prosciugamento delle paludi avvenuta nel periodo fascista ,ma fu soppiantata anche dalla comparsa delle prime industrie tessili che sostituirono questa vecchia attività. Il lino infatti come ci ricorda Michelangelo Manicone era una delle fonti primarie di reddito anche agli inizi dell’ottocento veniva estratto dalle paludi e serviva anche per tingere i tessuti,cosa che spiegava sul gargano l’esistenza di molti telai,
Ma veniamo al nostro processo.
Il 17/1/1561 I Mag.fici Petro Corcillo e Prospero d’errico erano presenti alla causa e alla querela fatta da Joe Cocula,Julio de Petro,e Francesco de Paulino ,cittadini d’Ischitella verso Costantino di Loculo,capo vaccaro del bestiame dei sig.ri Mag.ci Francesco della Rivera dell’Aquila  Joe Vincenzo di Carlo,abruzzesi che avevano fatto molti danni nei seminativi della difesa di Varano per aver fatto pascolare il proprio bestiame affidato dal signor di Sangro.
Inoltre danni erano stati fatti anche ai campi seminati a lino del sig. Francesco Panella,i l cui danno si sarebbe potuto apprezzare alla fine di Marzo, e a Joe de Cesare,Berardino Fraticovello,Francesco Turco,Francesco Mattiuccio,mastro Ranaldo di Monteleone, il tutto fu messo a conoscenza del sindaco d’Ischitella, Matteo Ciaccaro e gli eletti, Joanne Panella,Joseppe Ognissantoi,Cesare de Romano e Joseppe di Angelantonio.

Fu chiamato in causa anche il capitano della terra d’Ischitella San Giorgio  che calcolò i danni subiti davant i a Joe de Cocula,massaro abruzzese  dei campi di Joe Panella,di Joe di Biasi ,Berardino di Fraticovello,Elia Turco,Francesco Mattiuccio.Julio de Petro.
Il tutto avvenne alla presenza di Joe de C ocula,alias Mattiuccio abruzzese e agli apprezza tori Gironomo Ventrella e Antonio de Laganazzo il 30/4/1561 in cui furono apprezzati anche i campi di Jacovo de Aucello e Francesco Ziza del tutto fu informata la Dogana di Foggia. A una presentazione a Foggia convocati,  il capo vaccaro Vincenzo Marcantonio  negò i danni e i convocati d’Ischitella ,trattandosi di persone povere che avena già avuto spese nel recarsi a Foggia e mangiare nella taverna speravano che il tutto si risolvesse in fretta per non affrontare ulteriori spese,mentre il mag.co Francesco della rivera della città dell’Aquila negava l’esistenza di eventuali danni da parte del suo bestiame.
La causa andò avanti e il 20/4/1562,  e furono chiamati a deporre julio de Petro,Domenico de Violanta di Paulino,V iolanta de felice,mogle di Jois de Biase,e F. de Rita .Nonostante le deposizioni dettagliate con dovizie di particolari di persone d’Ischitella anche estranee alla causa che facevano i nomi dei capobaccari visti nella difesa d’Ischitella come Cola rocchio,,Nicolaus Goizo di Assergi ,Palumbo, e altri  e anche di come erano vestiti da parte di Natale de Autellis,Raffaele de Vico, si arrivò al 1563 e il 8/4 di quell’anno fu letta l’udienza alla presenza  di Cola Rosa,Joseph Maiorana e Joe Berardino de Palis d’ischitella,
Nonostante anche l’università d’Ischitella alla presenza del Sindaco Julio de Biasi e dei cittadini in questione richiese un ulteriore apprezzamento dei danni subiti dai suoi concittadini il 12/4/1563 fu tutto inutile al danno si aggiunse la beffa.
Decisiva fu la deposizione davanti a illoro de Yschitella del Mco Francesco Rivera e Antonio Francesco suo fratello che negarono i danni arrecati alla difesa d’Ischitella di Varano,denominata anche “difesa della coppa” e dopo l’apprezzamento del notaio  Paolo Pisanis, fu creduto agli allevatori abruzzesi  dando ragione a quest’ultimi che sostenevano di non aver arrecato nessun danno ,che tramite il notaio Joi Bapta Lombardo di Foggia e Francesco d’avalos de Aquino della regia dogana di Foggia proclamarono  conclusa la causa e inappellabile e il tutto fu confermato il 16/9/1563.
Due lunghi anni e mezzo di causa non servivano agli ischitellani a cui fu dato torto e che non ricevettero nessun risarcimento per i danni subiti.

Giuseppe Laganella.
N.B. il presente processo è stato rinvenuto presso l’Archivio di stato di Foggia.