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Foresta Umbra/ Trovato amianto

Numerose lastre di eternit sono state rinvenute dalla Forestale che ha subito allertato i tecnici dell’Arif. Ora servono i fondi e uomini per ripulire l’aria.

 

 Nel Gargano degli abusi, sembrano davvero non finire mai le scoperte di ille­galità e attacchi al sistema naturale del Parco Naziona­le. Questa volta, è di nuovo l’amianto a sbucare fuori dalle grave del Gargano. Al­cuni uomini del Corpo Fore­stale dello Stato, infatti, hanno rinvenuto in una gra­va in località Piscina della Ginestra, nell’ entro­terra verso la Foresta Umbra, un numero piuttosto elevato di pezzi di lastre eternit, il materiale nocivo che a lungo andare, se respi­rate le sue piccole particelle, provocano malattie e tumo­ri. Avvertita l’Arif, l’Agenzia re­gionale per le attività irrigue e forestali, sono stati effet­tuati dei sopralluoghi da al­cuni tecnici della stessa agenzia che hanno certifica­to la presenza del materiale altamente tossico scaricato illecitamente in un grava. La grava, per chi non lo sapesse, è un tipo di inghiottitoio costituito da un buco nel terreno nel quale si riversa l’acqua accumulatasi sul­la superficie. All’interno di questa cavità in particolare, accatastata e nomenclata come Grava di Piscina della Ginestra, sono stati rinve­nuti i pezzi di eternit. La gra­va in questione, stando a quanto riferiscono determi­nati studi del Gruppo Spe­leologico Dauno "sarebbe profonda circa sette metri, e si estenderebbe su un’area di trentadue metri quadri". Per lo studio da effettuarsi nel caso specifico viestano, l’Arir ha incaricato il tecnico Francesco Frattaruolo che è già stato sul posto e ha po­tuto vedere da vicino la pre­senza di amianto interrata nella grava e a poca distanza dalla cavità nel terreno.  Ora, toccherà smaltire quei rifiuti, tossici, che arreche­rebbero un rischio piuttosto importante per l’essere umano e per chi ne venisse a contatto, oltre che per l’ambiente circostante. Come si svolgerà, adesso, la rimozione e lo smaltimento di quei materiali rinvenuti a Piscina della Ginestra?  I pacchi di materiale contenente amianto, originati dalla rimozione, etichettati a norma di legge, verranno caricati direttamente, su mezzo di trasporto e deposi­tati temporaneamente presso l’Unità Operativa di Mandrione. L’area dovrà es­sere delimitata con nastro segnaletico e individuata da apposito cartello. Sull’entità dei danni che l’amianto provoca all’orga­nismo umano, non c’è biso­gno di spiegazioni: anche in piccole dosi, le particelle di eternit, se respirate, possono causare malattie per l’uomo che il più delle volte, divengono incurabili. Di eternit il Gargano – e la provincia di Foggia più in generale – ne è pieno. Parec­chi capannoni che insisto­no lungo tutto il territorio della Montagna del Sole, sia sul versante marino che nel­l’entroterra, presentano delle coperture realizzate con vecchie lastre di amianto. Nella stessa area abusiva più famosa dell’intero Promon­torio, ovvero nell’insedia­mento di Torre Mileto, sono diverse le abitazioni non ac­catastate coperte di amianto. Certo, i costi per la rimozio­ne ma soprattutto per lo smaltimento delle lastre so­no piuttosto alti, ma ciò non esula dal denunciarne la presenza, in particolare in siti adibiti a vere e proprie discariche illegali.

L’attacco