Sono passati undici anni, e della fogna bianca a Palude Mezzane, località a nord di Vieste, non si vede neppure l’ombra.
Eppure, i soldi mandati dalla Regione c’erano e dovrebbero ancora esserci per realizzare un’ opera che, per quel che riguarda l’area che include non solo quella frazione ma anche Defensola, risulta di vitale importanza anche per via delle numerose attività turistiche presenti nella zona. La denuncia della mancata realizzazione della fogna arriva direttamente dai residenti delle due località viestane, che in una lettera rivelano: "Già nel 2004 si parlava di un finanziamento pari a due milioni e settecentomila euro per realizzare la fogna in questa località. Costruzione che peraltro è iniziata ma sospesa diverse volte nel corso degli anni per via di divergenze con le ditte appaltatrici. La vasca di sollevamento adiacente la strada provinciale 52 tra Vieste e Peschici (la litoranea, ndr) è stata scavata e così è rimasta". Insomma, i soldi per la realizzazione della fognaa Palude Mezzane e Defensola sono stati stanziati e sono arrivati a Vieste. La costruzione della fogna stessa è partita ma si è fermata poco dopo pare per problemi tra la stazione appaltante e le ditte che si sono aggiudicate i lavori, e l’unica cosa palese che resta oggi è un forte disagio per i residenti che vivono in quella località e, inoltre, per le diverse attività turistiche che insistono nella zona. "Non si sa se esistono ancora i finanziamenti per questa importante e necessaria opera visto che la fogna interessa oltre alle numerose abitazioni dei residenti, anche alberghi, villaggi turistici, attività di ospitalità che durante la stagione estiva ospitano migliaia di turisti e non sempre gli impianti di depurazione funzionano regolarmente" concludono i residenti, che in questo modo quantomeno rendere nota la situazione che si è venuta a creare in quell’ area sperando, dopo questa pubblica denuncia, di ricevere risposte dalle autorità istituzionali competenti. Risposte che, almeno fino ad oggi, non hanno ottenuto da nessuno. Eppure, la realizzazione dell’opera, che avrebbe eliminato del tutto i pozzi neri, era stata voluta e cercata dall’ allora amministrazione comunale e alla stampa l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Pecorelii, che ottenne il finanziamento dall’allora commissario delegato per l’emergenza ambientale; Raffaele ‘Fitto, dichiarava: "Oltre a soddisfate tante famiglie, questo intervento a Palude Mezzane consentirà un risanamento ambientale di grande importanza. Subito dopo l’estate, partiranno i lavori". Eravamo nel 2004, e subito dopo l’estate, in effetti, i lavori per portare in quei territori rimasti indietro rispetto al resto delle abitazioni presenti a Vieste – Palude Mezzane e Defensola distano circa quattro chilometri dal centro abitato – la fogna che tanto serviva e tanto serve ancora oggi alla popolazione di quell’area, iniziarono davvero. Ma, dopo qualche tempo, cominciarono a presentarsi i primi intoppi, le prime grane tra ente comunale e le ditte che vinsero l’appalto ma che, evidentemente, non andavano d’accordo con gli stessi inquilini della casa comunale e quindi interruppero la realizzazione dell’opera. Ora, a undici anni di distanza i cittadini che vivono a Palude Mezzane e a Defensola, giustamente rivendicano il loro diritto sacrosanto a sapere per quale motivo in quell’area non si è più portata a termine la realizzazione della fogna, perchè non si muove più nulla e, soprattutto, che fine abbiano fatto quei due milioni e settecentomila euro stanziati per i lavori.
F.G. Ciccomascolo
L’attacco