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Un processo del 1564 per diritti di pascolo nella difesa di Varano

Correva l’anno del signore 1564, nel mese di marzo di quell’anno  quando Baordo Mancino cittadino di San Giovanni Rotondo  ricorreva alla regia dogana esponendo quanto esposto: Essendo i locati di Castiglione i servitori della regia dogana fanno intendere che,quest’anno essendo stata dispensata “ la difesa di Varano” per ristoro di pecore 8000,come appare per detta locazione ed è notorio alla regia dogana,il sig. Baordo Mancino avendo dato a la dogana la sua mezzana di Santo Ricciardo in cambio della difesa di Varano ,avendoci portato le proprie vacche e giumente l’ha trovata occupata dalla vacche di Francesco Giornetta di Carpino ,nonostante avesse avuto il consenso dal nobile Prospero D’errico  per ordine della regia dogana.
Ha preteso pertanto i danni arrecatigli ,la diffida verso Francesco Giornetta  e gli interessi sui danni subiti. Francesco Giornata venne quindi convocato il 7/3 presso la regia dogana per delucidazioni sul caso. Quest’ultimo dichiarò che Baordo Mancino aveva fatto sequestrare 14 sue vacche  e un toro di suo figlio. Al processo intervenirono numerose persone d’Ischitella e di Cagnano.
Tra questi: Joseppe de Medee di Cagnano,vaccaro che nel mese di febbraio aveva visto le vacche nella difesa di Varano,Domenico di sanso di San Giovanni rotondo,ma domiciliato nella terra d’Ischitella,che affermava di aver visto nel piano di “ Irchio” coltivato a grano la morra delle vacche del Giornetta. Sabatino de Tricarico  di Frosco Cascapra capo vaccaro delle vacche di Vieste espose la stessa tesi,come pure Dominico della Risca,insieme a Piero d’errico,Lelis de Zizo,giumenta rio del m.co Jacobo Caiazzo,Nicola de Jiuliano, insieme a Astolfo di Colantonio,Francesco Grillus di Tramonti,ancora Piceno de Capitano,Ascanio de Peluso,Vito de La Muraglia,e compagni di Vieste che avevano visto 40 vacche e 50 ciavarri,Vito Terracino che aveva visto insieme a compagni di Rodi 4 ciavarri e 40 scrofe,a Santa Barbara altra zona nelle vicinanze di Varano,nel piano del capitano, Tito de Pietro,Joe de tricarico,Sabatino de Tricarico,Antonio de Peluso,l’arciprete di Cagnano che diceva di aver visto anche altre vacche e quelle di Ascanio de Peluso e Vito della Muraglia,Prospero Prototino,e Lorito di Pumpo di Cagnano.
Ancora erano state viste le vacche di Jois de sangro, e a testimoniare erano stati chiamati pure Bisanzio de Vico,Joseph di Francesco,Andrea della Marra,Lillo Nizo,Francesco Antino,Francesco di santoro,Rotundio della Guardia,Francesco de sanso,Berardino d’errico,de sibinico,Andrea della Marra,Antonio de rignano,Francesco de Nardo de stella,Gio de Cola de Jiuliano.
Era stato sottolineato che essendo il luogo boscoso e aspro l’erbaggio era scarso e non consentiva l’accesso di molti animali. In ogni caso le vacche del Giornetta furono sequestrate e portate a Ischitella  e furono messi dei guardiani a guardarle e questo fu confermato da Jacopo Ventrella,Berardino de Pace,Cicco Pote,Siderico de Carrafa,Dominico de sanso Francesco de Nardo De stella Jannunzio de Rignao,Joe de Juliano ed Evangelista Montanaro,Ludovico de sanso,Joe Baptsa  Buferi,Antonio de rita, Astolfo de Cola rocchio,Tomaso de roberto il 775/1564.
Francesco de stella confermò che vide le 14 vacche del Giornetta in un fosso a Ischitella che avevano trovato nella difesa di Varano e anche certi giovenchi e vacche che potevano essere dell’arciprete di Cagnano che non avevano pagato il salario per dette vacche che erano state messe in prigione per circa tre mesi. Ancora ci furono testimonianze di Ludovico de Caruso ,di Nicola de Juliano che testimoniò di aver visto in prigione per circa 55 giorni  le vacche a Ischitella per ordine del funzionario doganale Prospero d’errico. Il processo si concluse il 14/5/1564  e giunse alla seguente conclusione: Baordo di Mancino ebbe ragione perché fu dato a quest’ultimo dalla regia dogana la dispensa dai locati di Castiglione per la difesa di Varano ,per cui il Mancino aveva pagato alla regia dogana, era stato tassato  e le tracce del pagamento si conservano anche preso il cassiere della magnifica dogana.

Giuseppe Laganella