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Appalti Legge Obiettivo Ance/ Puglia tra ultime

Realizzate metà opere.

 

 A 14 anni di distanza dalla Legge Obiettivo del 2001, in Puglia sono state completate più della metà (sette su 13) delle grandi opere deliberate dal Cipe il 31 dicembre 2014, ma per un investimento di soli 227 milioni di euro, pari al 14,62% dei 1.553 milioni previsti. Inoltre, rispetto alle altre regioni, la Puglia è in coda nella spesa pro-capite per le grandi opere deliberate dal Cipe, con una spesa per persona di 380 euro, e precede solo Abruzzo e Valle  d’Aosta, mentre la media nazionale è di 2.453 euro pro-capite.

Lo evidenzia Ance Puglia citando il nono Rapporto sull’attuazione della Legge Obiettivo del 2001, realizzato ogni anno dal Servizio studi della Camera dei Deputati con il Cresme (Centro ricerche economiche, sociali di mercato per l’edilizia e il territorio), in collaborazione con l’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici.

«Abbiamo sempre detto – commenta in una nota il presidente di Ance Puglia, Nicola Delle Donne – che il nostro territorio avrebbe necessitato di parecchie altre grandi opere rispetto a quelle poche deliberate dal Cipe. In virtù della prossima tornata elettorale, ci piacerebbe sapere dai candidati alla presidenza regionale quali altri grandi opere si ritengono strategiche per la Puglia, da sottoporre all’attenzione del governo dopo un percorso di selezione e concertazione con le parti sociali».

Quanto ai ritardi nella realizzazione delle grandi opere, Delle Donne invoca «una semplificazione degli iter burocratici per la realizzazione di grandi e piccole opere, che  contribuirebbe al rilancio del settore edile, ancora in difficoltà". I 14 anni trascorsi dall’approvazione della Legge Obiettivo e la bassa percentuale di opere completate sono "l’ennesima dimostrazione – conclude il presidente di Ance Puglia – di una burocrazia ingiustificabile per un Paese che non può beneficiare di opere fondamentali per la sua crescita».