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Vieste – All’I.I.S. “Fazzini Giuliani” un seminario sull’intercultura

 

La memoria salverà l’uomo
Il 24 e il 25  marzo presso l’I.I.S. Fazzini Giuliani abbiamo avuto l’importante opportunità di ascoltare il regista, scrittore e attore Mohamed Ba, il quale ha tenuto, il 24 marzo, un seminario e uno spettacolo sul tema dell’intercultura, il giorno 25 marzo ha incontrato gli alunni dell’Istituto dopo la proiezione del suo docufilm “Va pensiero”.

 In entrambe le occasioni Mohamed Ba ha avuto la grande abilità di affabulare tutto il pubblico intervenuto, non per niente è discendente di una famiglia di “cantastorie” grio in senegalese. L’argomento che ha trattato in modo magistrale e professionale non è stato l’integrazione, parola che l’autore senegalese non ama, ma l’intercultura che è ben altro dall’integrazione, infatti è solo attraverso uno scambio culturale “alla pari” che si sviluppa una coabitazione pacifica e proficua tra popoli diversi, favorendo così l’arte dell’accoglienza.
Il seminario, lo spettacolo e la proiezione del film sono stati per me il dischiudersi di un mondo nuovo, la visione del mondo occidentale da una prospettiva completamente nuova, quella di chi viene da fuori e Mohamed è stato davvero efficace nella sua testimonianza. L’autore senegalese non solo ha confermato la mia convinzione che un popolo senza memoria non ha futuro, ma mi ha anche fatto comprendere che tale popolo sarà impossibilitato a confrontarsi con chi invece una memoria ce l’ha! Infatti la memoria è ciò che caratterizza un popolo, non solo, la memoria ha la grande funzione di dare a quel popolo, anzi ad ogni persona, una identità certa che può confrontarsi con altre identità certe che sono differenti, ma egualmente rispettabili. Dall’assenza di tale identità nasce la violenza che Mohamed ed altri hanno subito a causa della loro “diversità”. Chi ritiene gli altri “diversi e nemici” e contro di loro manifesta violenza, non è una persona forte o un giustiziere, è semplicemente e drammaticamente un uomo senza memoria e senza identità, che ha come unico strumento di confronto la violenza cieca e insensata.
Da spettatore e da docente ho molto apprezzato l’intervento di Mohamed Ba dopo la proiezione del suo docufilm, perché è riuscito a smuovere le coscienze dei nostri alunni permettendo loro di entrare in contatto con una realtà differente dagli stereotipi anzi che gli stereotipi li sgretola con l’arma dell’ironia, tanto da permettere a chi ascolta di sgombrare la mente ed aprirsi a nuove e costruttive esperienze. Gli stessi alunni hanno confermato l’estremo interesse suscitato da Mohamed, tanto che sono stati ansiosi di riparlare delle “scoperte” fatte.
Educare è un’arte ma farsi educare è una necessità “…fatti non foste per viver come bruti..”.
Grazia Maggiore