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Rodi/ Accusati per non aver commesso il fatto!

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 Se il primo di aprile non fosse già passato, quello che leggerete potrebbe sembrare il classico scherzetto che si è soliti riservare in quel giorno a qualche sprovveduto malcapitato.
Apprendo infatti dall’albo pretorio online del Comune di Rodi Garganico di un incarico che, a spese di noi cittadini, la Giunta ha inteso affidare ad un legale per tutelare l’immagine della Città di Rodi Garganico e dei suoi Amministratori, che sarebbe stata denigrata e diffamata da alcuni articoli e immagini relativi all’affaire rifiuti e accolti in questo spazio nelle scorse settimane. Pur senza voler entrare nel merito della vicenda che sarà ampiamente affrontata e dibattuta nelle aule giudiziarie, per amore della verità mi pare opportuno fornire alcuni spunti di riflessione sull’intera vicenda.
L’immagine turistica compromessa – Partendo dal presupposto che possa corrispondere al vero quanto sostenuto da qualche membro autorevole della Giunta comunale, circa la sua scarsa frequentazione dell’universo mediatico, sgombero subito il campo chiarendo il significato da me attribuito alla locuzione “immagine turistica”. Per la sua peculiare caratteristica di strumento di marketing one-to-one e la capacità di raggiungere milioni di potenziali clienti e visitatori, il web è da sempre uno degli strumenti più efficaci per la promozione di singole attività imprenditoriali, ma anche di interi territori. Fui proprio io, fresco di laurea e aperto di vedute per la seppur breve parentesi capitolina, a suggerire all’amministrazione comunale l’attivazione di un sito internet per sponsorizzare nel mondo l’immagine dell’amata Rodi Garganico, amministrata nell’ormai lontano 1997 dal compianto dott. Teodoro Moretti. Nella successiva gara bandita dal comune, la commissione tecnica ritenne l’offerta della società da me rappresentata la più vantaggiosa tra le pervenute e aggiudicò la gara per la realizzazione del primo portale turistico di Rodi Garganico, uno dei pochi all’epoca realizzati nell’intera Capitanata. Gli esiti furono da subito incoraggianti, i numeri crebbero a dismisura e ben presto i risultati andarono oltre ogni più rosea aspettativa anche degli imprenditori turistici locali. Da allora fu un crescendo che ha portato il portale turistico di Rodi Garganico ad essere costantemente posizionato ai primi posti di tutti i principali motori di ricerca, con migliaia di link sparsi per l’intero globo terreste.
Nel frattempo il web cammina spedito verso la sua seconda fase, quella dei social network e della collaborazione tra utenti, in cui assumono peso sempre maggiore i siti di online reviews (Booking e TripAdvisor, per citarne alcuni), spazi dove gli utenti si scambiano opinioni sulle strutture e le località turistiche visitate e sulla qualità dei servizi offerti. Fondamentali diventano le raccomandazioni di altri consumatori, fino a divenire addirittura più influenti rispetto alle stesse affermazioni fatte da esperti o da società di consulenza. Anche su tale aspetto, quello che nel frattempo è diventato il network di Rodi Garganico online non si fa trovare impreparato. Sono gli anni in cui prende consistenza questo blog, vengono attivati profili in decine di social network (tra cui Facebook, Twitter, YouTube e Google+), viene lanciata negli store di Apple e Android la prima app di Rodi Garganico che riceve anche il patrocinio comunale. Ancora una volta i numeri sono da capogiro: centinaia di contributi in tema turistico e milioni di visite sulle pagine del blog, diverse migliaia di immagini e interazioni nei social, sempre primi nell’informazione che riguarda il nostro territorio. Un fenomeno che non passa inosservato tanto da attirare l’attenzione non solo da parte di qualche pseudo-clone ma soprattutto da chi di strategia sociale se ne intende. Non sorprende quindi se recentemente – proprio assieme al dott. Nicola Pinto – siamo presenti a Firenze per la cerimonia di premiazione nell’ambito degli Hospitality Social Award, il primo premio italiano dedicato alle eccellenze nell’utilizzo dei Social Media nel campo del turismo e dell’ospitalità, seduti accanto ai rappresentanti dell’APT di Livigno, della Val di Non, della Valsugana, delle città di Cortina, Padova e Livigno, delle Province di Ferrara, Grosseto e Savona, della Regione Abruzzo, Puglia e Emilia Romagna che si piazza sullo scalino più alto del podio.
Ma tutto questo sembra non convincere gli strateghi della comunicazione istituzionale che, stranamente, “dimenticano” di far inserire l’indirizzo del sito internet nel dépliant turistico che mandano in stampa, preferiscono trasmettere i loro “comunicati” ad altri siti analoghi piuttosto che al blog di Rodi Garganico, presentano agli operatori turistici il progetto di una società viestana per lo sviluppo di un’app similare a quella da noi già sviluppata, si illudono che nell’era del web collaborativo sia sufficiente non mostrare le brutture per far credere che non esistano. Insomma, le spiagge che dovrebbero essere il fiore all’occhiello di una località turistica possono essere sistemate frettolosamente anche all’ultimo momento, i cassonetti dei rifiuti possono essere luridi e stracolmi, la raccolta differenziata può essere trascurata, gli animali – soprattutto quelli a due zampe – possono fare i loro bisogni ovunque: l’importante è che non se ne parli perché Rodi, come sottolineano i premurosi Amministratori, “vive principalmente di turismo e … detti articoli rappresentano un pessimo biglietto da visita per chi intende soggiornarvi”!
Voler far credere quindi che questo blog – e di riflesso tutto il network di Rodi Garganico online – per poche immagini reperite liberamente dalla rete e un articolo attinto da un quotidiano a tiratura provinciale possa danneggiare l’immagine turistica di Rodi Garganico, francamente mi sembra un’eresia, un biasimevole pretesto per attaccare a spese della collettività chi la pensa diversamente, chi non accenna a “piegarsi” al volere dell’arrogante di turno. Mi chiedo allora se i soldi che verranno spesi per questa paradossale vicenda non sarebbe stato meglio investirli per promuovere l’immagine turistica e il decoro cittadino di Rodi Garganico sì gravemente compromessi, ma non certo per demerito del blog di Rodi Garganico. Mi chiedo anche se la zelante Giunta comunale ha già intrapreso, o se intende farlo, analoga iniziativa nei confronti del quotidiano che ha pubblicato per primo la notizia e di tutti gli altri siti che l’hanno diffusa; se vorrà altresì tutelare l’immagine di Rodi Garganico per le notizie che in questi giorni occupano ampi spazi della cronaca nazionale relativamente alle intercettazioni del suo primo cittadino nell’ambito della vicenda CPL Concordia culminata con l’arresto di alcuni dirigenti della stessa cooperativa e del Sindaco di Ischia.

Chi lo paga il blog? – Pare essere questo uno dei quesiti che attanaglia la mente di qualcuno che dovrebbe in realtà già conoscere la risposta, se non altro per la facilità con la quale può accedere alla documentazione amministrativa. Fin dalla sua nascita, il blog di Rodi Garganico si autofinanzia e non ha mai ricevuto un solo centesimo di contributo pubblico, meno che mai dall’Amministrazione comunale di Rodi Garganico, né attuale né precedente. Questo spazio viene aggiornato a discrezione degli autori e del software di gestione, le immagini e i post sono tratti da internet secondo la philosophy del WEB 2.0, resi disponibili anche attraverso strumenti completamente automatizzati di raccolta, inseriti in maniera totalmente casuale dal software ovvero comunicati da utenti e hanno per oggetto informazioni pubbliche o di dominio pubblico.
Come scritto a chiare lettere nelle stesse pagine del blog, se il loro uso violasse involontariamente diritti d’autore, ovvero qualcuno fosse contrario alla pubblicazione di un post, articolo o commento e voglia rettificarne od integrarne il contenuto, può farlo dietro semplice segnalazione così da consentire la loro pronta rimozione. Nessuno degli autori può essere assolutamente responsabile dei commenti lasciati dai lettori nei post in quanto gli stessi, qualora lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori. Per far fronte ad eventuali richieste da parte delle autorità preposte, ogni contributo è tracciato tramite il profilo social o l’email del suo autore, come dovrebbero aver ormai capito le varie Giusy, Luigi, Emma, Francesca e così via, che sotto mentite spoglie continuano a scrivere castronerie di ogni genere nella vana speranza di vederle pubblicate in questo spazio.
Insomma, il blog di Rodi Garganico non ha padroni come qualcuno vorrebbe far credere, ma è una semplice espressione della libertà di manifestazione di qualsivoglia pensiero, uno spazio online che si riconosce nel valore fondamentale della condivisione incondizionata delle informazioni.
Manutenzione, parcheggi, d’Anelli & C. – Appare anche opportuno precisare che lo sviluppo del portale turistico di Rodi Garganico, unitamente alla manutenzione del sistema informativo comunale ed altri servizi connessi all’informatica, lo scorso anno è stato nuovamente oggetto di apposito bando di gara, aggiudicato (ancora una volta!) alla società che rappresento all’esito di una procedura di evidenza pubblica cui hanno preso parte anche altre aziende giunte addirittura da fuori Regione.
Lo stesso dicasi per la gestione di alcune aree di sosta a pagamento dislocate nel centro abitato di Rodi Garganico, dell’ufficio turistico comunale e del servizio navetta. Anche in questo caso a seguito di altrettante gare ad evidenza pubblica, i servizi sono stati affidati alla cooperativa sociale che mi onoro di rappresentare e nella quale alla stregua di tanti altri – per pura casualità e solo per quella – presta attività anche la Sig.ra Francesca di Fazio, nipote dell’ex primo cittadino d’Anelli, la quale non ha alcun ruolo di livello apicale e percepisce addirittura meno degli altri collaboratori che svolgono attività analoghe per la stessa cooperativa. Un’azienda che in pochi anni ha dato lavoro a decine di giovani e soggetti svantaggiati, offerto servizi al territorio e di promozione turistica di notevole successo (si pensi all’iniziativa Rodi by Night e alle più di 1.600 segnalazioni raccolte e inviate al FAI per la chiesa del Crocifisso), versato nelle casse comunali oltre 18mila euro e contribuito al bilancio dell’ente rodiano per centinaia di migliaia di euro attraverso la contestazione dei verbali di infrazione al codice della strada, sui cui proventi la cooperativa non trattiene un solo centesimo. A coloro che, piuttosto di occuparsi di cose concrete, dedicano tempo a scrivere esposti anonimi e falsi alla magistratura, chiarisco anche che la “SS. Madonna della Libera” non è la cooperativa di Carmine d’Anelli e della sua passata amministrazione – il cui unico merito in questa occasione è stato quello di avere la lungimiranza di credere nella bontà della cooperazione sociale – ma piuttosto un organismo autonomo che dispone di menti illuminate e braccia capaci, doti più che sufficienti per contrastare manovre singolari sulle quali la stessa magistratura ben presto sarà chiamata a dare delle risposte.
In conclusione rammento al dott. Nicola Pinto, al geom. Carlo Vallese e alla prof.ssa Concetta Bisceglie che hanno inteso assumere questo sciagurato atto e a quanti altri tirano le fila, che perfino la Sacra Scrittura ci insegna che il piccolo Davide riuscì a sconfiggere il gigante Golia che era solito terrorizzare e insolentire il nemico: chissà che la storia non si ripeta ancora una volta. Non dovesse succedere, chi ci rimetterà non sarà il singolo, ma un’intera comunità.
Marco Sciarra