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Vicenda “Xylella” – Si va avanti a gran ritmo con le arature

Già «puliti» 60mila ettari
«Su 75 mila ettari di terreno coltivati ad uliveto e frutteto ad oggi l’80 per cento, ovvero 60mila ettari, di quei campi sono stati arati dai proprietari». Ad ufficializzare questo dato positivo è il commissario delegato per l’emergenza, Giuseppe Silletti. «Arature necessarie – sottolinea Silletti – per bloccare l’avanzata della Xylella».
«Nei prossimi giorni – aggiunge – spero di raggiungere il 90 per cento delle arature di questi suoli. Voglio ringraziare gli agricoltori che in modo solerte hanno provveduto alla pulizia dei terreni, così come indicato dal personale della Forestale, nelle diverse province interessate dal batterio. Cinquanta pattuglie del Corpo forestale, tra cui alcune a cavallo, mi hanno aiutato nell’importante attività di sensibilizzazione sulle buone pratiche agricole, trinciatura, erpicatura, fresatura, che al momento – continua Silletti – rappresentano l’unico modo per fermare e contenere l’avanzata della Xylella fastidiosa».
Dal mese di maggio, infatti, le «sputacchine» acquistano la capacità di saltare e tendono a migrare in massa verso gli alberi. Un fenomeno che tende ad aumentare quando per problemi di siccità le erbe disseccano per cui le cicaline sono attratte dai germogli delle piante arboree.
Da metà maggio ad ottobre è previsto dunque l’uso mirato degli insetticidi sulla chioma degli alberi. Agrofarma-Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, precisa che «accanto alle buone pratiche agronomiche la chimica rappresenta una medicina per i problemi dell’agricoltura». Il Piano Silletti, ricorda Agrofarma, «nella sua seconda fase prevede l’utilizzo di prodotti fitosanitari» in quanto «non vi è altro modo di neutralizzare gli esemplari adulti degli insetti, principali responsabili della diffusione dell’infezione».

Tutte le operazioni previste dal Piano, tiene a sottolineare Agrofarma, «si svolgeranno in linea con quanto indicato dalle Norme ecosostenibili per la difesa delle colture della regione Puglia», con prodotti che «se utilizzati secondo le buone pratiche agricole e le modalità di impiego riportate in etichetta, non rappresentano alcun rischio nè per gli operatori agricoli, nè per l’ambiente o per la salute dei cittadini». Tutti gli agrofarmaci, ricorda ancora Agrofarma, «sono introdotti sul mercato a seguito di un rigoroso iter di autorizzazione, volto a garantire il rispetto di rigidi parametri di compatibilità ambientale».