“I casi dei servizi degli inviati di Striscia la notizia Fabio e Mingo è una novità vecchia come il cucco”. Lo scrive in una nota l’Osservatorio Antiplagio, comitato di vigilanza sulla tv e sui media. l «Da quando in qua, infatti – continua Osservatorio Antiplagio- un tg che non è un tg, condotto da giornalisti che non sono giornalisti ha la pretesa o la presunzione di divulgare news che sono news? Nel caso di Fabio e Mingo, poi; c’è un tarocco nel tarocco: da 19 anni scopiazzano gli attori statunitensi Jaye Silent Bob. Uno parla, l’altro no; uno è smilzo, l’altro no; uno agisce in primo piano, l’altro no. E Silent Bob, per completare l’opera, indossa pure un cappellino da baseball al contrario. Ricordano o non ricordano, poco vagamente, Fabio e Mingo? O sono questi ultimi che scimmiottano i loro idoli americani?». «Il fatto che gli intervistati taroccati di Fabio e Mingo fossero attori e recitassero la parte dell’avvocato o della maga – prosegue Osservatorio Antiplagio – non aggiunge e non toglie nulla al finto tg che recita la parte del tg vero, perfino con una finta ciarlatana: il top della contraddizione in termini. Come se esistessero maghi autentici! Né la messinscena in questione è attività truffaldina nei confronti del telespettatore, che ormai sa tutto sulla tv artefatta; o nei confronti di un tg posticcio, dove tutti peraltro fanno gli attori. Rimane solo un dubbio: se si dovrà accertare il presunto dolo nei servizi contraffatti di Fabio e Mingo, si ricorrerà alle leggi sulla stampa ed al coinvolgimento del responsabile del programma, Antonio Ricci? Oppure, visto che Striscia non è un tg, sarà solo il duo pugliese, con i colleghi attori e complici, a pagare? Perché se è qui che vogliono andare a parare la trasmissione ed il suo autore, mettendosi a disposizione dei giudici e denunciando gli ex- inviati, si vedranno costretti a dènuncìare involontariamente anche la 10- roinesistenza, quali operatori dell’informazione. Dopo di che Striscia la notizia potrebbe diventare, per esempio, la voce dell’insussistenza, o dell’inconsistenza: nessuno si scandalizzerebbe». «Insomma ~ conclude Osservatorio Antiplagio – delle due l’una: o è tutto vero, e allora deve essere indagato anche il primo responsabile del programma, cioè Antonio Ricci, che se guadagna più di tutti qualche rischio dovrà pur prenderselo; o è tutto falso, e allora i falsi servizi di Fabio e Mingo sono destinati a finire nel dimenticatoio della tv-spazzatura, come gli altri. La via di mezzo quale sarebbe? La verità quando fa comodo? Troppo comodo!».
Osservatorio Antiplagio
Comitato di vigilanza sulla tv e sui media