“Non si possono presentare le domande, Agea non ha emanato i decreti”.
Gli agricoltori rischiano di non percepire gli aiuti diretti della Pac a causa dei «ripetuti ritardi di Agea», l’agenzia dello Stato per l’erogazione dei contributi in agricoltura. E’ l’allarme lanciato dalle associazioni agricole Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative e Copagri in una lettera aperta inviata, tra gli altri, al ministro dell’ Agricoltura, Maurizio Martina e al direttore generale di Agea, Stefano Sernia. La situazione sembra grave anche in Capitanata in vista del termine del 15 giugno per la presentazione delle domande che a tutt’oggi non sarebbe possibile completare. «Ci troviamo costretti a palesare tutta la nostra preoccupazione – scrivono le associazioni – per una campagna Pac 2015 che realmente rischia di non consentire una presentazione delle domande Uniche e delle domande Psr con molti agricoltori che non percepiranno gli aiuti diretti. L’assenza di dialogo e di collaborazione fattiva – stigmatizzano le associazioni agricole – in tempi coerenti con l’applicazione, un atteggiamento di chiusura di scarsa predisposizione all’ ascolto di chi vive da sempre nell’agricoltura e con gli agricoltori, ha creato un quadro di criticità assolutamente ingestibile; la pubblicazione tardiva e frammentaria della normativa di applicazione e l’assenza a tutt’oggi di circolari applicative fondamentali per la predisposizione delle domande, ne sono un esempio emblematico”. Le quattro associazioni agricole ricordano come dal 20 marzo scorso vi sia stato tutto un susseguirsi di norme, circolari e indicazioni operative «necessarie e propedeutiche al regolare svolgimento delle attività». Ma dopo la pubblicazione della circolare Agea (21 maggio) sul coordinamento delle proposte, in fase di semplificazione, restano da emanare altri due provvedimenti: il modello definitivo di domanda unica, mentre c’è assenza di normativa su Greening, diversificazione e accoppiati. «Sulla pubblicazione dell’ultima circolare sulla semplificazione delle procedure propedeutiche alla presentazione delle domande – rilevano le quattro organizzazioni – vogliamo solo dire che appare come un’ennesima occasione perduta da parte di Agea di svolgere con coraggio e autorevolezza amministrativa una, gestione che sia veramente utile a favorire il lavoro di tanti operatori e agricoltori. Gli operatori – aggiungono Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative e Copagri – vivono con frustrazione questa situazione dovendo motivare l’attuale condizione dei lavoratori che, giustamente, mostrano la loro insofferenza nel dover tornare e ritornare e presso gli uffici senza poter presentare la propria domanda di aiuti, con un sistema che cambia quotidianamente. Si creano incertezze e non si offrono garanzie sul buon fine delle pratiche lavorate». «E giunto il momento – concludono 1e quattro organizzazioni agricole – in cui ognuno si assuma le proprie responsabilità: crediamo che Agea debba impegnarsi di più per trovare rapidamente soluzioni che possano permettere, agli agricoltori di presentare entro i termini comunitari la domanda di aiuti. La circolare del 21 maggio non appare sufficiente a garantire elementi di semplificazione tali da fugare la nostra preoccupazione e quella degli agricoltori. Ci aspettiamo di più anche perché avevamo indicato molti più strumenti che non sono stati recepiti».