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Dopo Regionali/ Introna, Bellomo e Maurodinoia gli esclusi eccellenti ricorrono

L’autore della nuova legge elettorale regionale impugna la sua stessa legge. Il presidente del Consiglio regionale uscente, Onofrio Introna, è stato un po’ il padre del nuovo sistema elettorale pugliese che, alla fine, si è ritorto anche contro di lui. Insieme ad altri due colleghi non eletti – Anita Maurodinoia e Davide Bellomo – a spoglio concluso, si è deciso ad impugnare il riparto dei seggi nella circoscrizione di Bari che lo penalizza. «Alla circoscrizione di Bari – spiega Introna – spettavano 15 consiglieri, ne ha ottenuti solo 12 in base alla ripartizione dei resti». I tre seggi non assegnati spetterebbero al Pd (Anita Maurodinoia), alla lista Emiliano sindaco di Puglia (Onofrio Introna) e al Movimento Schittulli (Davide Bellomo). In realtà, secondo l’articolo 4 della legge n.7/2015 «la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni è effettuata dividendo il numero degli abitanti della Regione per 23 e assegnando i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti». In sostanza, allora, il numero degli abitanti della Regione è suddiviso per 23 e il risultato dà il numero esatto degli eletti attribuiti ad ogni circoscrizione, gli altri sono assegnati sulla base dei resti più alti nel collegio unico regionale.
Il numero di 15, dunque, sarebbe solo frutto di una deduzione empirica. Diverso il parere di Introna: «E’ chiaro che si tratta di una interpretazione, ma siamo di fronte ad un aborto giuridico. Siamo di fronte al paradosso che se in una circoscrizione un partito prende 50mila preferenze, priva l’altra circoscrizione di rappresentanza. È evidente che alla provincia di Bari spettano 15 consiglieri, d’altra parte le liste sono state composte su questi numeri che non sono empirici, ma reali in base al numero degli abitanti». Fa notare Introna, che con il meccanismo di assegnazione utilizzato, invece, «Brindisi ha avuto due seggi in più e anche la Bat, mentre Bari ha avuto una rappresentanza politica sottostimata di un quinto. Una maniera pasticciata e confusa di assegnazione dei seggi che ci ha convinti a sottoporre il problema al seggio unico». Difficilmente i tre non eletti “eccellenti” – il braccio destro di Schittulli, Davide Bellomo; lady preferenze, Anita Maurodinoia e il presidente del Consiglio uscente, Introna – si arrenderanno e sono pronti a fare ricorso. Intanto, con l’uscita di Introna dal Consiglio regionale sparisce del tutto la rappresentanza dell’area socialista in aula, che nella tornata precedente poteva contare su: Giuseppe Lonigro, Francesco Pastore, Donato Pellegrino, l’assessore uscente al Lavoro, Leo Caroli e lo stesso Introna. «Non esistendo più un’organizzazione socialista autosufficiente, tanti socialisti sono rimasti in attività, ma sulla base di rapporti di stima e consuetudine. Di fronte a trasformazioni che vedono il 50 per cento del corpo elettorale che non vota e ⅓ scegliere un movimento di protesta, non è stato possibile reggere l’urto». Introna, chiamerà «i compagni per capire cosa fare, visto che ci sono ancora molti consiglieri comunali che rispondono a questo partito e in che forma dovremo continuare».