Al via misure straordinarie.
Se il mondo agricolo del Salento è alle prese con il batterio della Xylella fastidiosa; incubo per gli ulivi secolari simbolo del territorio puglIese, sul Gargano sono gli allevatori a soffrire. Sulla Montagna del Sole è la brucellosi a danneggiare Soprattutto le imprese zootecniche più piccole. Una situazione che vede focolai sparsi un po’ ovunque, tanto da aver spinto la giunta regionale pugliese, nelle scorse settimane, a correre ai ripari autorizzando "misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di brucellosi bovina e bufalina in provincia di Foggia". Con la stessa delibera, è stata ordinata "l’identificazione elettronica tramite bolo endoruminale di tutti i bovini allevati allo stato brado e di linea produttiva vacca-vitello presenti in provincia di Foggia". "Nei Comuni di Apricena, Cagnano Varano, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis, Rignano Garganico e San Giovanni Rotondo, il Servizio Veterinario della ASL di Foggia deve organizzare squadre composte da 4 unità per le attività di risanamento; effettuare 2 controlli annuali ad un intervallo non inferiore a 3 mesi e non superiore a 6 mesi; sospendere la qualifica sanitaria degli allevamenti in caso di mancato rispetto della periodicità dei controlli. Notificare, entro 7 giorni dalla data del controllo dell’allevamento; il provvedimento di sospensione di qualifica al proprietario o detentore degli animali. Ritirare le cedole, identificative e/o i passaporti dei capi che saranno riconsegnati solo dopo il controllo di almeno il 90% degli animali dell’azienda". Ed ancora la Regione prescrive di: vietare l’invio al macello degli animali degli allevamenti con qualifica sanitaria sospesa fino a quando non verrà effettuato il controllo sanitario di tutti gli animali dell’azienda; conferire all’azienda a seguito della notifica del provvedimento di sospensione, la qualifica di ‘Ufficialmente indenne sospeso’; effettuare l’abbattimento totale degli animali presenti nell’azienda sia in caso di persistenza dell’infezione per un periodo superiore a 12 mesi che e in caso di reinfezione di un numero di animali superiore al 2% dell’ effettivo della stessa azienda nell’arco temporale di due anni; sottoporre ad accertamento diagnostico, mediante prove sierologiche ufficiali, l’intero allevamento prima del rientro dai pascoli estivi; sottoporre ad accertamento diagnostico sierologico il 5% dei campioni effettuati per il suddetto piano, fine di verificare l’eventuale utilizzo di vaccini non autorizzati. I comuni devono disciplinare i pascoli demaniali e porre divieto di utilizzo dei pascoli infetti, individuati dai servizio veterinari della ASL per almeno 6 mesi. I sindaci dei comuni della Provincia di Foggia interessati sono incaricati dell’osservanza della presente ordinanza ed il personale di vigilanza del Dipartimento di prevenzione della ‘ASL FG, gli agenti di Polizia Urbana e della forza Pubblica in generale del controllo e della esecuzione". Sui Comuni garganici, dunque, ricadono numerosi obblighi atti a scongiurare la diffusione della malattia. Si è attivato Antonio di Iasio, sindaco di Monte Sant’Angelo, che nei confronti degli allevatori proprietari di capi infetti (così come segnalato dal veterinario dell’Asl, il dottor Giardino sta procedendo con ordinanze di isolamento e sequestro dei bovini con brucellosi. E’ il caso del 36enne Luciano D’Errico, che alleva bovini in contrada Piano San Vito e a cui il Servizio Veterinario Sanità Animale della ASL Fg, dopo gli accertamenti diagnostici dell’Istituto Zooprofilattiço Sperirnentale su 152 campioni di sangue prelevati 1’8 giugno, ha comunicato la presenza di 11 bovini risultati positivi per brucellosi e 3 bovini positivi alla SAR per brucellosi. I bovini positivi alla brucellosi alla SAR devono essere isolati, mentre quelli con brucellosi "devono essere macellati o abbattuti sotto controllo ufficiale al più presto, e comunque non 15 giorni dalla notifica ufficiale al proprietario o al detentore dei risultati della prova sierologica Domenico Vergura ha un allevamento di mucche in contrada San Simeone. Dai 157 campioni di sangue prelevati un bovino è risultato positivo per brucellosi. Il sipontino Matteo Totaro, per anni presidente dell’associazione provinciale allevatori. rileva: "La brucellosi è molto presente negli allevamenti non serviti con facilità dal servizio sanitario, ovvero situati nelle zone più impervie e scarsamente raggiungibili. Peraltro, la brucellosi non riguarda solo mucche e ovini, ma può essere portata. da qualunque animale. E’ necessario fare molta prevenzione, profilassi, ma ciò costa. Inoltre, è difficile pensare di fare prelievi di sangue agli animali allo stato brado". E’ un allevatore il presidente del GAL Gargano, il sipontino Franco Schiavone, che spiega: "Esistono vari focolai di brucellosi sul Gargano, a macchia di leopardo. Il danno è evidente per l’allevatore: deve abbattere il capo positivo, sottoporsi a controlli per il risanamento, sperate dopo tre valutazioni positive di tornare indenne. Non può, nel frattempo, né vendere né movimentare il bestiame. Il ristoro economico ricevuto per gli abbattimenti non è sufficiente a ricostruire la mandria".
Lucia Piemontese
L’attacco
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