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I Consorzi di Bonifica non rispettano gli accordi con le organizzazioni agricole

Agrinsieme chiede ad Emiliano di sospendere gli avvisi di pagamento inviati agli agricoltori Un’altra tegola si sta abbattendo sulla testa degli agricoltori pugliesi: gli avvisi di pagamento da parte dei Consorzi di Bonifica.  Da qualche ora migliaia di agricoltori pugliesi stanno ricevendo avvisi di pagamento per ruoli di contribuenza – tributo 630 – relativi all’anno 2014. Si tratta di un tributo che si aggiunge alla già ingiusta Imu che è pesata nelle settimane scorse sulle spalle degli agricoltori.

 

 Agrinsieme Puglia – il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A. (Confederazione italiana agricoltori), Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri – denuncia come nella emissione di tali avvisi i Consorzi di Bonifica non hanno mantenuto gli impegni assunti nei mesi scorsi con le organizzazioni professionali agricole.
Alla luce del mancato rispetto degli accordi sanciti tra tutte le organizzazioni, la Regione Puglia, i Consorzi di Bonifica, l’Anbi e le società redattrici dei piani di classifica, Agrinsieme Puglia chiede al neo Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – che non è stato messo nelle condizioni di poter prendere atto della situazione dei Consorzi di Bonifica e di assumere le necessarie decisioni consequenziali – di bloccare la emissione degli avvisi di pagamento e di riconvocare i tavoli tecnici per rivedere interamente la questione.
Sono diversi i punti che non rispondono agli accordi sanciti dai tavoli tecnici avuti a luglio 2014 e a febbraio 2015.
Primo fra tutti il mancato rispetto del risparmio di almeno il 60% sulla contribuenza nell’ambito della revisione economica e dell’abbattimento degli importi. Gli importi riportati negli avvisi, infatti, sono stati solo di poco ridotti (di poco più del 25%) e non certamente del 60%. Tra l’altro sono stati emessi avvisi di pagamento anche a carico delle aziende di Lecce e Brindisi, territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per le quali era stata chiesto l’esonero.
Prima di emettere gli avvisi, inoltre, vi era l’impegno di sottoporre al tavolo tecnico i piani industriali dei Consorzi di bonifica per la dovuta analisi. Cosa che non è avvenuta. Per non parlare, poi, del mancato avvio dei lavori di manutenzione straordinaria che dovevano avvenire prima della emissione degli avvisi che, tra l’altro, sono relativi all’anno 2014, annualità nel corso della quale i Consorzi non hanno erogato alcun servizio di bonifica.
La storia, dunque, si ripete: le somme richieste non corrispondono a servizi erogati, ma assumono l’aspetto di un vero e proprio balzello – l’ennesimo – che darà il colpo di grazia alle aziende agricole pugliesi alle prese con una crisi economica senza precedenti, già sottoposte ad un carico fiscale e previdenziale il più alto d’Europa e alle prese con la emergenza Xylella fastidiosa.
Non si comprende, infine, il motivo per il quale viene chiesto il tributo anche per la bonifica dei fabbricati, i quali non traggono alcun beneficio e che, dunque, sarebbe stato opportuno esonerarli.
Dall’ultima riunione del tavolo tecnico (24 febbaio 2015) ad oggi Agrinsieme non ha ricevuto ulteriori comunicazioni e non è stata informata sui criteri della emissione dei ruoli e sul calcolo degli importi. Il che non ha permesso alle organizzazioni agricole di poter adempiere agli impegni assunti in sede di tavolo tecnico.

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