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Clemente: “Disastro finanziario per il Comune di Vieste .. Continua

Ieri mattina si è tenuto il Consiglio comunale per la presa d’atto della Delibera della Corte dei conti con la quale viene accertato il dissesto finanziario del Comune di Vieste.

Non vi è stata alcuna relazione illustrativa dell’ordine del giorno, né tecnica, né politica. Il nostro gruppo ha invitato con fermezza il Sindaco e l’Assessore alle Finanze a tenere il Consiglio comunale per la discussione delle controdeduzioni alla delibera di dissesto. Al termine dei lavori è stato convocato il Consiglio per la discussione delle controdeduzioni per giovedì sera 16 luglio, alle ore 20,00.

Mauro
Clemente

 

 

L’ INTERVENTO DEL CONSIGLIERE CLEMENTE

La Corte dei Conti Puglia in concomitanza dell’istruttoria del conto consuntivo 2010, ha
rilevato nel 2012 una eccessiva ed insostenibile massa debitoria del Comune di Vieste,
aprendo la procedura di infrazione.
Nel maggio 2013, verificata la presenza di squilibri di bilancio in grado di provocare il
dissesto finanziario, ha richiesto al Comune di Vieste l’adozione entro 60 giorni di un piano di
rientro dalla situazione debitoria, con il completo e duraturo rientro dall’anticipazione di
tesoreria entro il 31.12.2014, pena la dichiarazione di dissesto.
Un piano capace di superare definitivamente lo stato di insolvenza e riportare in condizioni di
equilibrio la cassa dell’ente.
La situazione finanziaria del Comune di Vieste ha iniziato a raggiungere livelli
insostenibili a partire dall’esercizio finanziario 2010/2011, che coincide con l’ultima
campagna elettorale.
Nel periodo dal 2011 al 2014 sono stati pagati interessi passivi su anticipazioni di cassa per
circa € 250.000 (2011 € 38.000; – 2012 € 70.190; – 2013 € 83.804; – 2014 € 57.859).
Il Sindaco ha sottovalutato la grave crisi finanziaria che attraversava il nostro Comune ed,
ostaggio della sua arroganza, non tenendo conto dei nostri suggerimenti, ha fatto predisporre
un piano di rientro all’Assessore alle Finanze del tutto irrealistico.
Il piano di rientro è stato approvato dal Consiglio comunale – a maggioranza – nel mese
di settembre 2013. E’ stato predisposto in assenza delle prescrizioni previste dalla pronuncia
della Corte dei Conti.
La Corte dei conti ha monitorato semestralmente il Piano di rientro del Comune,
riscontrando al 31/12/2014 un aumento (raddoppio) della debitoria corrente rispetto al
semestre precedente.
Il Comune di Vieste nel mese di gennaio u.s. ha chiesto ed ottenuto dalla Corte dei conti
una proroga del piano al 30/06/2015.
In prossimità della scadenza del piano, la Corte dei Conti ha chiesto al Comune di Vieste
un aggiornamento dei dati; il risultato della gestione finanziaria del Comune presentato alla
Corte dei conti, per l’istruttoria dell’udienza del 23/06/2015, è pari a (MENO) € 7.448.343,
e precisamente: debiti correnti di € 2.816.780; – anticipazione di cassa di € 4.631.563.
Il rischio di soccombenza nel contenzioso civile è stimato in € 2.605.000, mentre quello nel
contenzioso amministrativo in € 5.740.000, per un totale di € 8.345.000.
La ditta concessionaria per la riscossione coattiva dei tributi comunali ha emesso avvisi di
accertamento COSAP per € 149.779 e TARSU 2012 per € 1.507.395.
All’esito degli accertamenti, la Corte dei Conti ha emesso la Delibera che oggi il Sindaco
e l’Assessore alle Finanze ci avrebbero dovuto illustrare, ben motivata, dalla quale risulta che
i rilievi mossi dai Consiglieri proponenti le modifiche del Piano di rientro erano più che
fondati.
La Corte ha anche rilevato che il Piano di rientro appariva inizialmente di facile attuazione,
ma che l’incapacità del Sindaco ha portato all’attuale situazione di insolvenza.
La Corte dei conti, chiamata a deliberare in ordine all’avvenuta adozione, da parte del
Comune di Vieste, delle necessarie misure correttive atte a superare gli squilibri strutturali di
bilancio accertato con la deliberazione n. 101/PRSP/2013 del 20 maggio 2013, ha constatato
che
“ … il Comune di Vieste non ha raggiunto gli obiettivi prefissati né in termini di
esposizione debitoria, né in quelli di ripristino dell’anticipazione di tesoreria, peraltro,
incrementata a seguito delle recenti disposizoni legislative.
Ad aggravare la situazione vi è anche la situazione del contenzioso che espone delle cifre
di rischio di soccombenza allarmanti.
La situazione di cassa continua ad apparire asfittica. Non esistono sostanzialmente
giacenze di cassa e l’anticipazione di tesoreria ancora disponibile, è in grado di garantire
le spese di personale e le esigenze urgenti.
Per tali motivi si ritiene che l’ente non abbia posto in essere irrimediabilmente data la
scadenza del piano di rientro, i necessari correttivi atti a sanare le criticità di bilancio.
Né si ritiene possibile un’ulteriore protrazione dei tempi di attuazione delle misure
correttive di rientro dal debito, non essendovene i presupposti in base alla ricostruzione
ermeneutica del concetto di dissesto.
Del resto l’ente in tre anni non solo non è stato in grado di recuperare la debitoria
iniziale, ma ne ha accumulata di nuova, con il rischio di compromettere i servizi
indispensabili.” …
Occorre, pertanto, procedere, …con la trasmissione degli atti al Prefetto di Foggia e alla
Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
LA CORTE DEI CONTI, SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA PUGLIA, IN
CONCLUSIONE, HA ACCERTATO L’INADEMPIMENTO DA PARTE DEL COMUNE DI
VIESTE ALL’OBBLIGO DI ADOTTARE LE NECESSARIE MISURE CORRETTIVE ATTE AD
EVITARE GLI SQUILIBRI STRUTTURALI IN GRADO DI PROVOCARE IL DISSESTO
FINANZIARIO E L’AGGRAVAMENTO DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA.
Per l’effetto ha assegnato al Comune di Vieste il termine del 20/07/2015 per la
produzione di ulteriori controdeduzioni o di documentazione comprovante l’avvenuta
adozione di complete misure correttive riguardanti la copertura finanziaria di
competenza e cassa delle passività, previa produzione di atti, contestualmente rilevati,
inerenti la liquidità e la massa debitoria di bilancio e fuori bilancio.
Ove sia accertato, entro il 26/07/2015 (30 giorni dalla trasmissione della Delibera al
Comune), il perdurare dell’inadempimento, da parte del Comune, delle misure correttive
richieste, il Prefetto dovrà assegnare all’ente un termine, non superiore a 20 giorni per la
deliberazione di dissesto, ed in caso di inerzia nomina il commissario ad acta e avvia la
procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale.
Il Sindaco e l’Assessore alle Finanze ci hanno portato in questa situazione, dopo aver
incassato il credito nei confronti del Comune di Sannicandro di circa € 2 milioni ed aver fatto
aumentare i debiti del Comune di circa € 6 milioni.
Infatti,
Nel 2013 ha ottenuto, ai sensi dell’art.1 del d.l. 8/4/2013 n.35 una anticipazione di
liquidità di euro 860.638,46 dalla Cassa depositi e presiti , di cui il 50% erogato nel
2013 e il restante 50% erogato nel 2014 , da destinare al pagamento di debiti certi
liquidi ed esigibili alla data del 31/12/2012, da restituirsi con un piano di ammortamento
a partire dal 2015.
In data 17.10.2014 la GEMA ha ammesso al passivo del fallimento in via chirografaria
l’importo di € 1.758.142,95 (credito insinuato di € 2.372.207,77 in parte privilegiato).
In data 17.11.2014 la Commissione Straordinaria di Liquidazione del Comune di
Sannicandro Garganico ha ritenuto ammissibile alla procedura semplificata l’importo di
€ 3.393.889,56, importo ammissibile € 3.696.529,34, importo richiesto € 4.384.069,92.
Nel 2014 ha riconosciuto debiti fuori bilancio per € 2.381.684, per spese relative ad anni
precedenti.
Nel marzo 2015 ha incassato il credito nei confronti del Comune di Sannicandro
Garganico per € 1.755.452,29, sul totale di € 1.955.452,29 risultante dalla transazione.
Con Deliberazione di Consiglio comunale del 03.06.2015 il Comune ha rinegoziato i
mutui con la Cassa depositi e prestiti con un allungamento dei piano di ammortamento
dal 31.12.2025 al 31.12.2030, ottenendo una riduzione di spesa di €525.935,26 per
l’anno 2015.
In data 22.06.2015 il Consiglio Comunale, con il voto contrario di Clemente, Devita,
Montecalvo e Spina Diana (astenuti Giuffreda e Mascia) ha approvato il ripiano del
debito di € 2.497.008,004, derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, in
trenta anni, con una quota annuale di € 83.233,60. Il debito proviene principalmente
dalla eliminazione del credito nei confronti della GEMA SPA, ex concessionaria dei
tributi del Comune di Vieste dichiarata fallita nel 2013.
Ora, l’unica strada per evitare il dissesto finanziario è quella di deliberare il ricorso alla
procedura di riequilibrio finanziario pluriennale entro il termine che sarà assegnato dal
Prefetto per la deliberazione di dissesto.
Mi aspettavo una convocazione del Consiglio comunale da parte del Sindaco per
illustrare gli atti richiesti dalla Corte dei conti, e precisamente le ulteriori controdeduzioni
e/o la documentazione comprovante l’avvenuta adozione di complete misure correttive
riguardanti la copertura finanziaria di competenza e cassa delle passività, previa
produzione di atti, contestualmente rilevati, inerenti la liquidità e la massa debitoria di
bilancio e fuori bilancio.
Invece, il Consiglio comunale – che si dovrà tenere entro il 20 luglio – è stato richiesto da
quattro consiglieri di opposizione, ed ad oggi non è stata fornita la documentazione per una
completa redazione della proposta di delibera.
L’Assessore alle Finanze non ha ritenuto di dover tenere alcuna riunione con i Consiglieri
comunali, mentre si è preoccupato di comunicare ai cittadini viestani, tramite i locali mezzi di
militanza politica (non di informazione), che è tutto sotto controllo, poiché in un “vertice” con
il Pd locale hanno concordato di interessare i vertici istituzionali della Regione Puglia per
trovare una soluzione con la Corte dei conti.
Queste notizie trovano riscontro dalle dichiarazioni ufficiali del Pd locale:
Questo è il momento della responsabilità
Alla nostra proposta politica ha risposto solo Forza Italia (chi altri hanno invitato?)
Noi abbiamo coinvolto alcuni nostri riferimenti istituzionali di più alto livello
Occorre attuare una seria politica fiscale di contrasto all’evasione e garantire entrate
certe
Cosi non sarà difficile convincere la Corte dei Conti
Occorre un cambio di passo per vicenda dissesto
Forza Italia ha chiesto un contributo al PD e noi ci siamo resi disponibili
Noi ci siamo attivati immediatamente, abbiamo coinvolto immediatamente il Presidente
della Regione Emiliano, abbiamo coinvolto immediatamente il Consigliere regionale
Paolo Campo per trovare una soluzione
Dichiarazioni rese nei bar ed in una intervista audio pubblicata da Ondaradio (05.07.2015 ore 10,46).
La strategia politica assunta dall’Assessore alle Finanze ed il Pd locale, oltre che essere
una notizia di reato, per i diversi illeciti collegati alle attività volte a pilotare le decisioni della
magistratura contabile, sancisce una corresponsabilità del Pd locale nella procedura di
dissesto finanziario, che orami risulta inevitabile, a meno che l’Assessore alle Finanze non
certifichi il suo fallimento politico con il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale.
Questo è il messaggio politico da far passare, anche se a mio avviso i riferimenti politici
citati (persone serie) non ne sanno nulla.
In due anni ha creato debiti per oltre € 10 milioni al solo fine del consenso politico.

Mauro Clemente