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Ambiti di raccolta la Puglia divisa in 38 microaree

Ce ne sono 8 per la provincia di Bari, 8 per Foggia, 11 per Lecce, 3 per la Bat, 3 per Brindisi e 5 per Taranto.

 

 La nuova mappa dei centri  nevralgici territoriali per la gestione territoriale omogenea del ciclo dei rifiuti in Puglia è basata su un disegno che dovrebbe ottimizzare tanto i servizi quanto la spesa fin qui sostenuta dai Comuni. La giunta regionale ha deciso di approvare un assetto con 38 Aro (Ambito di raccolta ottimale) in tutta la Regione così suddivisi per ciascuna delle sei province: 8 per la provincia. di Bari, 8 per Foggia, 11 per Lecce, 3 per la BAT, 3 per Brindisi e 5 per Taranto. La filosofia di composizione degli Aro si è giustificata con l’individuazione di bacini di riferimento per la raccolta dei rifiuti a carattere sovracomunale, Questo perché è più facile realizzare un’economia di sca­la quando ci sono numeri con­sistenti rispetto all’obiettivo che si intende raggiungere. Si è deciso di operare per omogeneità dei territori, sostan­zialmente contermini, che assommino una popolazione complessiva di 100mila abitan­ti da, servire. Questo, ovvia­mente, ad eccezione di alcune località particolarmente svan­taggiate sul piano geografico. In questa maniera si otten­gono, questo il ragionamento della Giunta regionale, uguali prestazioni rispetto a quelle conseguite precedentemente a livello comunale, ma a prezzi calmierati dalla minore fram­mentazione dei servizi. I sog­getti nati (Aro) hanno quindi avviato la progettazione dei servizi sul territorio di competenza e impegnandosi a ban­dire gare ad evidenza europea per l’assegnazione dei servizi alle migliori condizioni pos­sibili. Con la stessa legge che ha istituito e mappato i nuovi ARo, sono stati istituiti anche gli Oga (Organi di Governo d’Ambito), destinati a gestire i co­siddetti servizi «capital inten­sive», ovvero la pianificazione degli impianti di trattamento dei rifiuti, e la definizione dei flussi di conferimento degli stessi materiali di risulta. Sono queste le principali competen­ze del nuovo soggetto, che na­sce dalle ceneri dei vecchi Ato (Ambiti territoriali ottimali) ma che ha visione e compiti più incisivi sulle questioni, in­troducendo criteri di respon­sabilizzazione diretta dei sog­getti territoriali competenti. Così, con l’introduzione degli Oga, è stata avviata la fase di concertazione per la pro­grammazione della dotazione impiantistica con particolare – riferimento alla frazione Umi­da. Un dettaglio non secon­dario se si tiene conto che, per le caratteristiche dei rifiuti prodotti in Puglia, ben più del 50% del totale afferisce proprio alla frazione organica, ovvero ai resti alimentari, agli sfalci di potatura, alla vegetazione. Proprio al trattamento e alla reimmissione sul mercato di questa frazione umida sono le­gati i progetti per due impianti di compostaggio a Manfredo­nia, in provincia di Foggia, e Cellammare, in provincia di Bari.

 

 

 

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