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Altra furbata delle compagnie telefoniche

Hanno ancorato i piani tariffari non più ai giorni del mese, ma alle settimane.

 

 Vodafone, Tim e Wind hanno trovato un abile stratagemma per spillare più soldi ai propri utenti nel caso di schede ricaricabili: i piani tariffari, ora, non scadono più l’ultimo giorno del mese solare (il 30 o il 31), come è avvenuto sino a ieri, bensì dopo 4 settimane. In altre parole, gli ultimi 2 o 3 giorni del mese (che prima erano ricompresi nell’abbonamento mensile) adesso rientrano nella mensilità successiva e, per poter parlare e navigare, sarà necessario procedere al rinnovo della ricaricabile. Risultato: è come se l’anno avesse un mese aggiuntivo e, quindi, l’utente pagherà circa l’8% in più rispetto a prima.

Una ricarica in più all’anno. È questo l’effetto generato dalla nuova politica delle compagnie telefoniche che hanno ancorato i piani tariffari non più ai giorni del mese, ma alle settimane. Una ricaricabile ora dura 4 settimane (28 giorni) e non più un mese (30 o 31). Quindi l’abbonato dovrà fare 13 rinnovi e non più 12 visto che l’anno è composto da 52 settimane (circa) e non 48.

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