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Vico/ Un’estate in Mukanda. 3 – 4 – 5 agosto

Si è espresso più o meno in questo modo l’Assessore delegato agli Eventi, avv. Raffaele Sciscio, nell’esporre il contenuto del cartellone Estate 2015 che allieterà le serate a Vico del Gargano:” Con i fondi a disposizione non si poteva andare oltre, siamo sotto le rigide norme di bilancio e con una cifra irrisoria, intorno a settemila euro, meglio un’estate in Mukanda. Abbiamo dovuto rinunciare a malincuore al tradizionale filone teatrale a causa dei lavori all’anfiteatro. Stiamo seguendo con attenzione e disponibilità questo lavoro dei quattro ragazzi vichesi.”

Una novità che ha incuriosito molti lettori del cartellone “ Il Festival Mukanda “ , una sorta di nuovo Vangelo e una nuova evangelizzazione in una terra silente ed emarginata, assetata di idee e nuove energie, portato per la prima volta in paese da Giuseppe Angelicchio, Farmacista, laureato ad Urbino; Andrea Di Monte, Consulente del Lavoro, Bologna; Federico Biscotti e Andrea Giuliano, Chimica e Tecnologia Farmaceutica, Bologna, a cui si è aggiunto Donato Notarangelo, Scienze e Tecnologia Alimentare all’Università di Foggia.
Il Mukanda Festival è il racconto musicale del ritorno a casa, la parabola antica e sempre attuale del figliol prodigo,  quel cordone ombelicale mai reciso e con profonde radici nella storia antica del paese. Il suo Centro storico, i quartieri, la gente che lo anima e lo vive, lo respira, la sacralità dei luoghi, i mutamenti, le cose che cambiano e quelle che restano solo nella memoria dei più anziani. La modernità che avanza e travolge tutto, come il passo dell’elefante nella stanza dei cristalli.
Il Mukanda Festival alimenta e rinnova le appassite sorgenti d’ acqua e rinnova il vivere quotidiano, stanco e disilluso, di una comunità ferma in attesa di Godot.
I fondamentali del Festival Mukanda poggiano sul recupero del Centro Storico, sottoutilizzato, annoverato tra i più belli d’Italia, e il territorio che spazia dal pluricelebrato mare di Puglia ad una delle Foreste più grandi del meridione, la Foresta Umbra.
La tre giorni Mukanda, 3, 4, 5 agosto,  prende il nome da un rito d’iniziazione di una tribù africana, quella degli ndembu, che come molte altre culture del mondo allontana i propri giovani dalla comunità e li sottopone ad un percorso di riflessione, di crescita, per poi riaccoglierli da adulti.
Il festival, dopotutto, vuol’essere proprio questo: un’occasione attraverso cui acquisire
nuova coscienza del proprio patrimonio storico, per poter tornare ad appropriarsene, per
poterlo rendere davvero condiviso, con tutto il bagaglio di conoscenze appreso al di fuori.
Vuole stimolare una riflessione che ponga in complementarità, e non in antitesi, identità,
storia e nuovi sviluppi tecnologici, nuove idee. Difatti, una delle novità del festival riguarda
anche il suo meccanismo di finanziamento, in parte realizzato tramite una campagna di
crowdfunding su Indiegogo (al link http://igg.me/at/mukanda ). Già molto diffuso in
America e Nord Europa, questo “finanziamento collettivo” in Italia rappresenta ancora
una novità, per molti, ma sicuramente si appresta a diventare parte fondante di una nuova
economia più democratica e dal basso, poiché conta sulle piccole donazioni e sulla forza
del numero, raggiungibile solo grazie al potente mezzo di diffusione costituito dalla rete.
MUKANDA FESTIVAL è coscienza, consapevolezza e ritorno.
MUKANDA FESTIVAL è lasciar correre la storia conservando la propria identità.
TALK:
I dibattiti che si svolgeranno tutte le sere proveranno via via ad aggiungere tasselli, a
guidare il pubblico verso la propria riflessione.
Si inizierà con Slow Food, la sua visione di sviluppo equo e sostenibile e una proposta di
recupero del borgo tramite la rivalutazione del cibo inteso come principio culturale.
Silvia Sivo, poi, fondatrice di Pop_Hub, realtà barese che parte dalla mappatura degli
spazi urbani inutilizzati tramite app e piattaforme virtuali apposite, ai fini di riuso e
rivitalizzazione urbana e sociale, proverà a dimostrare l’opportunità, anche economica,
determinata da un recupero degli spazi, in contrasto al consumo di suolo e all’abbandono
edilizio.
Werther Albertazzi, infine, della bolognese PlanimetrieCulturali, cercherà di sintetizzare il
tutto con gli esempi dei numerosi spazi da loro bonificati in giro per l’Italia e proponendo
la soluzione del Riuso Temporaneo come alternativa all’abbandono.
MUSIC:
La musica di Mukanda, curata da Raffaele Costantino (MusicalBox – Rai RadioDue), avrà
come tema centrale il retrofuturismo di matrice africana, il ritorno alle origini della musica,
laddove tutto è iniziato. Così come il Mukanda, l’Afrofuturismo si presenta come uno
sguardo consapevole alle origini, ma con i mezzi del presente. I suoi esponenti hanno
sempre cercato di dare nuova linfa vitale ai miti e alle storie delle proprie origini, della
diaspora africana, attraverso mezzi e stili contemporanei, consci che le stesse concezioni
di identità e tradizione che oggi abbiamo non possano prescindere da un presente molto
pop, fatto di tecnologia, cinema e videogames.
Cinque nomi di spicco aprono la line-up, destinata ad arricchirsi di giorno in giorno:
Clap! Clap!, un nuovo progetto dell’eclettico Cristiano Crisci, toscano, che ha
concentrato la sua ricerca sul campionamento di tribù, gruppi musicali e cantanti
provenienti dal continente africano;
Débruit, producer francese che unisce beat electro, synth e ruvidi toni afro provenienti dal
mondo analogico;
Paul W hite, producer e cantante inglese anch’esso impegnato in un’instancabile ricerca
di ritmiche primordiali e di possibili loro contaminazioni in chiave contemporanea;
Dj Khalab, moniker sotto cui si cela, con un alone di mistero, un musicista italiano
che abbraccia in un colpo solo tutte le derive possibili dei dancefloor contemporanei ma
lo fa con un’energia ancestrale, primitiva, rendendo la vostra primavera improvvisamente
infuocata. La sua sperimentazione culminerà con un act assieme a Baba Sissoko, grande
musicista proveniente dal Mali che lo accompagnerà con la sua voce e la sua kora;
M o’ Kolours, compositore anglo-mauriziano che mescola hip-hop, soul e dub afro-
caraibica, con conseguenti scanalature ipnotiche di danza tribale;
Harmonious Thelonious, il progetto del producer Stefan Schwander che concentra il
proprio sound su beat ruvidi e dense texture ispirate alla musica minimalista americana e
ai pattern ritmici africani;
ARTS:
Mukanda è anche un festival di street-art, curato dai ragazzi di Altrove festival,
sicuramente uno dei migliori festival di street-art a livello nazionale. realtà che nasce a
Catanzaro con l’obiettivo di rieducare al concetto di bellezza in contesti urbani trascurati e
di contribuire alla creazione di una cittadinanza attiva e partecipativa nella cura degli
spazi comuni. I suoi artisti trasformeranno le aree periferiche con opere murali e
impreziosiranno lo stesso centro storico con installazioni in legno, poco impattanti, che
potranno diventare delle vere e proprie attrazioni, al pari ed in maniera complementare
alle torri e mura di cinta. Una prima sperimentazione è il riutilizzo dell’ex mattaio di Vico del Gargano, trasformato in sede operativa dell’Associazione Mukanda, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale.

Michele Angelicchio

 

 

 

 

 

 

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