Sono state 104 le aziende in Capitanata ispezionate dalla Guardia di Finanza di Foggia durante i mesi di luglio e agosto per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, dell’evasione contributiva, previdenziale ed assistenziale e dello sfruttamento dei lavoratori. Nel mirino dei finanzieri strutture ricettive, bar, ristoranti, pizzerie e lidi balneari in cui sono stati individuati 157 lavoratori completamente “in nero”, tra i quali anche un minore, e 47 irregolari. Nei confronti di 15 imprese, di cui 4 operanti nel comparto agricolo, che impiegavano più del 20% della manodopera irregolare, sono state avviate le procedure per l’irrogazione della maxi sanzione prevista, ed è stata proposta la sospensione dell’attività alla competente Direzione Provinciale del Lavoro. Ispezionate 11 discoteche e lidi balneari in cui sono stati individuati 17 lavoratori in nero, (8 in un solo lido di Zapponeta), e 22 giovani in possesso di sostanze stupefacenti.
Quattro di queste attività sono risultate prive della prevista licenza. Le relative strutture, del valore di oltre 700.000 euro, sono state sottoposte a sequestro.
Nel settore dell’agricoltura, dopo l’operazione “Sangue verde”, che ha portato alla denuncia di 51 soggetti, con una persona tratta in arresto per il reato caporalato, sono stati avviati ulteriori controlli nei confronti di 36 aziende agricole in cui sono stati individuati 260 lavoratori, dei quali 49 risultati completamente “in nero” e 4 irregolari. Due i casi più significativi: in un’azienda agricola di Lucera 13 dei diciassette braccianti agricoli impegnati nella raccolta del pomodoro sono risultati completamente “in nero” in quanto sprovvisti di contratto d’assunzione e della comunicazione preventiva relativa all’instaurazione del rapporto di lavoro; 15 lavoratori stranieri impiegati nella raccolta del pomodoro da un’azienda di Serracapriola, stanchi di essere sottopagati e di non essere regolarizzati dal punto di vista contributivo, si sono rivolti alla Guardia di Finanza per far valere i propri diritti.