La storia: “Cosa ce ne facciamo della vecchia segheria del nonno, che nessuno più apre da anni? Un wine bar, ovvio”. La scommessa di tre fratelli viestani, nel cuore del borgo antico, sembrerebbe già vinta.
Come rivalutare e riportare in vita una vecchia falegnameria ereditata dal nonno, a cui nessuno aveva mai prestato attenzione prima d’ora? Facile: facendoci un wine bar.
L’idea fortunata è venuta in mente a tre fratelli viestani, Tano, Matteo e Giampiero Desimio, che hanno deciso di riaprire le porte della segheria del nonno, sita in un posto fantastico e suggestivo di Vieste, ovvero quella Piazza del Seggio in cui si riversano tutti i giovani che animano la movida viestana specialmente d’estate.
Il locale, nato da qualche anno, ha già riscosso un ottimo successo di pubblico, testimoniato non soltanto dalle numerose presenze fatte registrare in questa stagione estiva – ma anche nelle precedenti – ma pure dalle recensioni positive che i clienti che hanno anche solo sorseggiato un cocktail al Carpenter (questo il nome del wine bar) hanno lasciato su Tripadvisor.
Innanzitutto, perché proprio Carpenter? “Per ricordare le origini di questo locale, dove nostro nonno ha lavorato per tutta la vita e che ha accompagnato la nostra adolescenza” ci raccontano i tre “Qui c’era la falegnameria di nostro nonno, e dopo la sua morte, le porte di questo locale sono sempre rimaste chiuse. Nonostante noi tre avessimo studiato tutt’altro, pur avendo comunque esperienze nel settore ricettivo, abbiamo deciso di ridare vitalità a questo luogo, situato in una location che non potevamo non sfruttare”.
Di idee, oltre a riportare in auge una falegnameria che rappresentava un’eccellenza nel settore per la cittadina viestana, i ragazzi Desimio ne hanno davvero tante, e quasi tutte hanno riscosso notevole successo. “Abbiamo proposto un nuovo modello di bar, diverso dal solito. Il nostro è innanzitutto un wine bar, dove si coniugano la bontà e la qualità dei nostri prodotti ad un panorama mozzafiato”.
La vista da Piazza del Seggio, a pochi passi dal vecchio Municipio viestano, infatti, è davvero stupenda. Il mare dritto sotto la scogliera e il centro storico intorno rendono l’atmosfera ancora più particolare. E poi, ovviamente, ci sono i cocktail. “Ma non solo quelli” commentano i tre gestori del Carpenter “Abbiamo ideato un cocktail fatto con la frutta fresca che quest’anno possiamo dire essere stato il nostro cavallo di battaglia. Una bevanda che ci ha permesso di catturare più palati e che piace a un sacco di persone. Il solo fatto che anche i turisti stranieri, una volta finita la consumazione, vengano a complimentarsi, è un motivo di orgoglio maggiore per tutti noi”.
A dare maggior lustro al locale sono anche gli aperitivi. “Per quelli ci da una mano nostro padre, che insegna all’Alberghiero di Vieste. I prezzi sono comunque modici, siamo riusciti a mettere insieme qualità e prezzi normali”. E anche valorizzazione di prodotti tipici locali. “Abbiamo una vasta gamma di birre, anche artigianali. Stiamo pensando di introdurre nel menù anche altri prodotti locali”.
Della vecchia falegnameria del nonno di Tano, Matteo e Giampiero sono rimasti ancora tutti gli attrezzi, il grembiule da lavoro del nonno, alcune opere realizzate qualche decennio fa, oltre agli arnesi parecchio datati ma miracolosamente intatti. “Si è voluto preservare l’importanza anche storica di questo locale. Il lavoro del nonno non andava sprecato, e quindi abbiamo deciso di lasciare tutto intatto. Abbiamo solo fatto dei lavori per rinforzare il soffitto, ma per il resto, quello che c’è qui dentro è uguale a come l’ha lasciato nostro nonno. Anche il bancone è posizionato su una vecchia piallatrice, che abbiamo solo ripitturato per togliere la ruggine”.
Insomma, il Carpenter ha praticamente di tutto: una location invidiabile, un panorama spettacolare, prodotti di alta qualità, i sorrisi entusiasti dei clienti, la storia, ma anche il futuro. “Stiamo pensando a qualche miglioria per affrontare anche i mesi invernali” spiegano ancora i tre “Cercheremo di allargarci, anche all’esterno, con la speranza che si possa aprire almeno nei weekend dei mesi più freddi. A Vieste ci sono pochi centri di aggregazione giovanile, in particolare in inverno, quando di giovani ne restano davvero pochi, e siamo convinti che questo posto possa rappresentare un punto di incontro per i tanti ragazzi che comunque vivono Vieste anche d’inverno”.
Il futuro quindi sarà ancora più grande – in tutti i sensi – per i fratelli Desimio, che hanno saputo dare vita ad un’attività importante nel centro storico di Vieste, riuscendo anche a sbaragliare parte della concorrenza in soli tre anni di vita del Carpenter.
“Siamo contenti di come stiano andando le cose, ma puntiamo ancora più in alto. Per il momento, pensiamo a come migliorare per la prossima stagione estiva”.
G. F. Ciccomascolo
L’attacco