Dopo la nota congiunta dei segretari Mastromatteo e Castegnetti, il dirigente Pd spiega le ragioni del “compromesso storico”: “siamo partito di governo”.
“Non c’era nessun’altra alternativa, questa è l’unica occasione per la città di rilanciarsi. Il Pd nasce come partito di governo e per governare vincere, dunque è necessario fare alleanze". Così a l’ex presidente provinciale Pd Aldo Ragni spiega l’operazione che vede a Vieste il Pd e Forza Italia alleati, uniti per sostenere la candidatura a sindaco dell’attuale assessore al bilancio di Ersilia Nobile, il quarantenne Nicola Rosiello. Le indiscrezioni circolavano già da prima dell’estate, poi nelle scorse ore è arrivata l’ufficializzazione; con una nota congiunta di Vincenzo Mastromatteo, coordinatore di Forza Italia, e Federica Castagnetti, coordinatrice del Partito Democratico. "Pochi mesi ci separano dalle prossime elezioni amministrative, da un appuntamento che si profila decisivo per il futuro della nostra città, in un momento storico italiano caratterizzato dall’incidere di una crisi economica lunga e dannosa, che ha messo a dura prova tutte le buone certezze di sicurezza sociale ed economica conquistate in decenni. Vi sono errori da non ripetere e insegnamenti da valorizzare. In un’ epoca di cambiamenti rapidi ed incisivi occorre che Vieste stia sempre al passo con un nuovo approccio culturale che richieda in primis un ampio e profondo rinnovamento della classe politica, superando finalmente la barriera ormai fuori dal tempo degli steccati ideologici nella proposta di un governo da mettere al servizio della città. E’ in forza di tale logica costruttiva ed innovativa che i due partiti maggiormente rappresentativi di Vieste si determinano a costituire una nuova alleanza, che individua nel giovane profilo di Nicola Rosiello la figura attorno alla quale costruire un progetto civico per Vieste da sottoporre al vaglio degli elettori che si riveli innovativo, dinamico e di profondo rinnovamento. Da oggi e per i prossimi mesi apriamo un confronto, una discussione con i cittadini viestani per elaborare e verificare tutte le nostre proposte concrete. Il bene di Vieste è il nostro obiettivo", affermano Castagnetti e Mastromatteo. Colui che nella capitale "del turismo garganico e pugliese (ma dove si lavora appena tre mesi l’anno) è indicato come il padre dell’operazione è proprio il renziano Aldo Ragni, dirigente del Pd locale. “Al di là del rischio scongiurato di dissesto finanziario, qui si assiste ad un dissesto sociale e culturale. Bisogna superare ogni pregiudizio ideologico per concentrarsi sulle cose da fare, individuando le persone cui affidarsi. A Vieste il centrosinistra, dal1997, anno della prima elezione diretta dei sindaci, non ha mai partecipato alle elezioni per vincere, è sempre arrivato terzo. Che alterativa avevamo adesso? O davamo per l’ennesima volta vita ad una lista di mera testimonianza, oppure sfruttavamo la possibilità di stringere alleanze per governare. il Pd nasce per cambiare le cose, lo si può fare solo stando al governo. Siamo partito di governo, dobbiamo cimentarci con questa sfida", puntualizza Ragni. "La città è in una situazione tale che una forza politica da sola non ce la fa. C’è bisogno di una lista che metta insieme le migliori forze politiche. Per questo daremo vita ad una lista civica, questo progetto è stato approvato all’unanimità dal coordinamento Pd. Abbiamo ritenuto non ci fossero altre possibilità. del resto è quello che fa il Pd a livello nazionale". E il segretario regionale e governatore Michele Emiliano cosa ne pensa? "Non so Emiliano cosa ne dica, finora non ne abbiamo parlato, Credo, per il suo modo di intendere lo sforzo politico, che non possa che esserne soddisfatto. Qui si punta all’interesse della città andando oltre gli steccati e le appartenenze partitiche, come spesso sostiene lui stesso". Quanto al rinnovamento promesso, Ragni spiega: "Non c’è stato bisogno che noi del Pd lo ponessimo come condizione. E’ stato lo stesso Nicola Rosiello che ha posto la questione. Non saranno presenti quei personaggi che siedono in consiglio comunale da 20 o 30 anni". Parla invece di "inciucio" il M5S. "E’ evidente che si tratta di una alleanza scandalosa, parlando con i cittadini viestani ho capito che loro stessi sono sconcertati", commenta l’avvocato Mariateresa Bevilacqua. "I consiglieri di opposizione del Pd, sin dal loro insediamento e soltanto fino a poco tempo fa, hanno attaccato fortemente quel Nicola Rosiello che oggi è il loro candidato sindaco. Lo hanno criticato su moltissime questioni, dai rilievi della Corte dei conti ai ricorsi sulla Tarsu. All’improvviso, dopo le elezioni regionali di maggio scorso, tutto è cambiato. Si sono accordati. Noi riteniamo che sia una manovra per garantirsi qualcosa in più a livello regionale, ad esempio aperture per la lottizzazione Scialara. Pd e Fl hanno capito che bisogna lavorare insieme per garantirsi l’approvazione della lottizzazione. Non c’è poi alcun dubbio sul placet delle segreterie provinciali e regionali, Emiliano sa tutto ed è d’accordo. Se così non fosse, Mastromatteo e Castagnetti non avrebbero parlato a titolo di segretari cittadini bensì di referenti delle rispettive liste civiche. Per noi del M5S hanno deciso di allearsi anche perché spaventati dalla crescita che il Movimento sta avendo pure nella città di Vieste. Ma andrà male per loro", conclude Bevilacqua, "perché l’elettorato e la base Pd non sono d’accordo. Il voto di protesta sarà forte e li punirà. Fino ad oggi a Vieste la popolazione non si rendeva davvero conto delle intese tra maggioranza di centrodestra e finta opposizione del Pd, ma adesso sono usciti allo scoperto”.
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SPINA LANCIA ZAFFARANO
Se qualcuno individua in paese chance di rinnovamento nell’operazione civica sorta intorno a Rosiello (si ricandiderebbero con lui, degli attuali, solo Falcone, Giuffreda e Calderisi), gli immutati e trentennali assetti troverebbero spazio altrove. Il candidato sindaco dell’ ex primo cittadino Mimì Spina Diana sarà l’attuale assessore Raffaele Zaffarano, che porterà alla causa una parte consistente di Forza Italia. Una decisione che ha però mandato su tutte le furie il commercialista e consigliere comunali Mauro Clemente, che lavorava da tempo alla sua candidatura a sindaco. Clemente ha abbandonato irato l’ultima riunione e lanciato un ultimatum a Spina Diana: o entro la fine del mese sceglierà lui, oppure sarà l’addio.
Lucia Piemontese
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