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Da giugno ad agosto avrebbe minacciato il titolare di un ristorante di Vieste

Estorceva denaro a ristoratore: arrestato Matteo Raduano.Si tratta del fratello del boss Marco Raduano, ritenuto dagli inquirenti l’erede di Angelo Notarangelo. Era tornato in libertà a marzo dello scorso anno dopo essere stato condannato a 17 anni di carcere perché accusato di aver ucciso ad aprile del 1993 il capostazione di “Calenella” Domenico D’Antuono.

 

I Carabinieri della Tenenza di Vieste hanno dato esecuzione a provvedimenti restrittivi dell’Autorita Giudiziaria. Un primo provvedimento riguarda Matteo Raduano, 44enne del luogo, sottoposto agli arresti domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ Ufficio del G.I.P. presso iI Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica. L’uomo è gravemente indiziato del reato di estorsione nei confronti di un ristoratore di Vieste, indotto a pagare piccole somme di denaro dietro reiterate minacce. “Dammi i soldi altrimenti to la faccio pagare” la frase che quasi ogni sera della scorsa estate la vittima si sarebbe sentita ripetere dall’arrestato. I continui rifiuti dell’esercente non sono bastati a far desistere il 44enne, che è arrivato addirittura ad infastidire i clienti del ristorante e, in un’occasione, a minacciare di bruciare il locale. Le indagini dei Carabinieri, condotte attraverso la raccolta di testimonianze e la visione di alcuni filmati di un sistema di videosorveglianza che avevano ritratto l’arrestato durante alcuni suoi interventi al ristorante, hanno consentito di raccogliere i gravi indizi necessari all’emissione del provvedimento restrittivo che è stato eseguito con la collaborazione dei Carabinieri di Perugia, dal momento che Raduano, da qualche giorno, dimorava nel capoluogo umbro.